Pendolaria 2022 – Maglia nera per Roma-Lido, Roma-Viterbo e Circumvesuviana

Pendolaria 2022 – Maglia nera per Roma-Lido, Roma-Viterbo e Circumvesuviana


Pubblicato il rapporto annuale di Legambiente sullo stato di salute delle ferrovie italiane, anche in relazione all’emergenza covid 19. Giù i pendolari dei treni regionali (-45%), ma rallentano anche gli investimenti e l’espansione delle reti di metro e tram del Bel Paese. Assegnata la maglia nera alla Roma-Lido, alla Roma-Civitacastellana-Viterbo, alla Circumvesiana e anche ad alcune tratte lombarde.

La fotografia di Legambiente

Il rapporto di Legambiente sulla mobilità sostenibile in Italia ha fotografato per il 2022 una situazione di sostanziale stagnazione. Sulle ferrovie si è assistito ad una vera e propria “fuga” dei pendolari, praticamente dimezzati da due anni a causa delle continue restrizioni ala mobilità. 

L’auspicio è che lo shift modale potesse avvenire verso forme innovative ma, nonostante l’arrivo di molti operatori di monopattini ed il bonus mobilità, ben poche sono state le ciclabili transitorie realizzate durante la pandemia. 

Segnale positivo, come nel precedente dossier, per il rinnovo del parco dei treni circolanti: nel 2021 sono arrivati 105 nuovi treni che si aggiungono ai 757 già immessi sulla rete ferroviaria. 

Sono poi 46 le buone pratiche in tutta Italia segnalate nel rapporto, che raccontano la voglia degli italiani di lasciare a casa l’auto.

Il disastro nel Lazio

A vincere la maglia nera sono stati ancora una volta i servizi ferroviari del Lazio con le ormai celebri ferrovie in concessione. 

Per quanto riguarda la Roma-Civitacastellana-Viterbo: “Nel 2020 sono stati oltre 5.000 i treni soppressi, con punte di 100 corse al giorno (sulle 190 totali tra urbane ed extraurbane). 

Per il 2021 ancora numerose soppressioni, come lo scorso ottobre, con una media di 50 al giorno e punte di 70 treni soppressi. L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), proprio pochi mesi fa, ha fatto richiesta ad Atac di capire lo stato sulla circolazione dei treni, e verificare la sicurezza dei mezzi e delle stazioni.”

Solo peggio la Roma-Lido, che il 17 settembre scorso era stata ribattezzata linea “Metromare” dal presidente di Regione Zingaretti: “Anche in questo caso la pandemia ha accentuato una situazione  compromessa da tempo e che il Comitato Pendolari della Roma-Lido ha denunciato quotidianamente, con modifiche dei servizi e soppressioni delle corse per carenza di materiale rotabile con conseguenti attese in banchina. 

Gli utenti hanno protestato per i vagoni del tutto privi del distanziamento sociale, sedute alternate non rispettate e nessun controllo nelle stazioni, o sui convogli, da parte del gestore. 

Nel 2021 si è assistito a disagi ancor più gravi, con treni ritirati dai binari perché ritenuti non sicuri e la conseguente  riduzione delle corse, in seguito alle richieste dell’Ansfisa. 

Anni fa erano oltre 20 i treni viaggianti, nelle ultime settimane se ne contano 2-3 al giorno, in una china paurosa che richiede urgentemente di intervenire per garantire sicurezza e qualità del servizio, mentre procedono gli investimenti previsti per l’acquisto di nuovi convogli, la manutenzione dei vecchi ed il rinnovamento delle stazioni.”

Una disparità di trattamento

Alla radice di tutti i mali, ricostruisce Legambiente, sarebbe la disparità di trattamento tra le ferrovie in concessione e quelle della rete nazionale: nel Lazio i treni delle ferrovie Atac hanno una media di oltre 31 anni di età, contro gli 11,3 per quelli di Trenitalia, in continuo calo.

E se sulle FL prosegue l’immissione dei nuovi treni Rock, sulle ferrovie in concessione è stato firmato il primo contratto applicativo per la fornitura di 11 nuovi treni. 

L’arrivo delle prime vetture è previsto per il 2024, ma i pendolari si chiedono se e come sopravvivranno in questi anni di attesa.


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