Linee bus S, il servizio è stato rimodulato. Ecco perché

Linee bus S, il servizio è stato rimodulato. Ecco perché


Da lunedì 21 febbraio, le linee S non sono più in strada. Con la sola eccezione dei collegamenti S13 (Saxa Rubra-Termini) e S15 (Acilia-Piramide), a supporto rispettivamente delle ferrovie Roma-Nord e Roma-Lido. Cosa è successo?


Negli ultimi giorni si è parlato del loro presunto fallimento che sarebbe stato creato anche da errori di ideazione dei percorsi. Su questo aspetto sono necessarie alcune precisazioni. In primo luogo va sottolineato che non c’è stato alcuno sbaglio di progettazione da parte di Roma Servizi per la Mobilità.

Ma facciamo un passo indietro: le linee S erano nate per offrire un supporto alla metropolitana e ai sistemi portanti quando la capienza sui mezzi pubblici era limitata al 50% creando spesso file all’ingresso delle stazioni e sulle banchine. 

L’idea, che anche a posteriori è da ritenere giusta, era offrire un’alternativa su gomma ricalcando, grosso modo, gli itinerari delle linee metropolitane, ferrovie concesse e linee portanti di superficie. Facendo partire i bus dalle fermate periferiche più importanti (capolinea e non solo) e portandoli verso il Centro.

Dal punto di vista tecnico, i problemi sulle linee S sono nati quando la capienza sul trasporto pubblico è stata portata all’80% e il traffico privato è tornato all’incirca sui livelli pre-Covid. 

Incidendo anche, non poco, sui tempi di percorrenza. Nell’autunno 2021, in sostanza, come Roma Servizi per la Mobilità ha evidenziato con specifici rilievi, il modello è entrato in sofferenza.

A beneficio di un’esatta e oggettiva ricostruzione dei fatti va poi chiarito un punto: non è possibile, con le normative attuali, affidare a privati “doppioni” di linee già esistenti. 

In parole povere: un collegamento che ricalca in tutto e per tutto la linea 64 (per fare un esempio) potrebbe essere legittimamente creato solo dall’Atac in qualità di gestore del servizio da parte di Roma Capitale. 

Un privato non avrebbe potuto e non potrebbe farlo. La progettazione delle linee S, quindi, messe in strada da società di bus turistici con apposita destinazione di fondi, è stata condizionata da questo fondamentale e insuperabile vincolo.

Le sole, residuali, risorse destinate ad Atac sono state impiegate, su indicazione di Roma Servizi per la Mobilità, per il potenziamento del trasporto pubblico scolastico a supporto del doppio orario di ingresso. 

da Roma Mobilità


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