Prima di Natale entreranno in servizio i 70 autobus mild hybrid. Dentro la rimessa di Portonaccio sono in corso grandi manovre di “pulizia”: via gli autobus vecchi, con alcuni di questi che potrebbero essere trasferiti nel deposito di Tor Vergata, e le carcasse dei non funzionanti. Tutto deve essere pronto per ospitare i 70 nuovi mezzi che arriveranno, secondo fonti vicine all’Atac, in due tranche settimanali entro la fine dell’anno.

I Mercedes Citaro mild hybrid fanno parte di una fornitura complessiva di 100 veicoli di nuova generazione che Atac ha acquistato in autofinanziamento nel corso del 2018. I primi 30 sono arrivati nelle strade della Capitale a inizio giugno, presentati dall’ex sindaca Virginia Raggi all’ombra del Palalottomatica dell’EUR, mentre i successivi 70 sono rimasti bloccati nei depositi della Evobus di Monterotondo. Il motivo è presto detto: Atac non ha avuto nel corso dell’estate la liquidità necessaria a causa delle scarse vendite dei biglietti causa covid-19.

Il 18 novembre scorso il neo assessore ai trasporti Eugenio Patanè ha annunciato l’approvazione dello schema di accordo tra Roma Capitale e la Regione Lazio che ha autorizzato la liquidazione di 40 milioni di euro in favore dell’Atac. I fondi in questione rappresentano un’anticipazione di liquidità per l’anno 2021 che l’azienda dovrà restituire nel corso del 2022 o comunque entro un anno dall’erogazione.

Non solo mezzi ibridi: sempre entro l’anno dovrebbero entrare in servizio i 29 autobus a metano bloccati negli stalli della Industria Italiana Autobus da un anno e mezzo. Mezzi che con tutta probabilità andranno a rimpinguare il parco della rimessa di Tor Sapienza, ad est della città, dove il 5 ottobre scorso sono andati in fumo 27 veicoli per cause ancora da accertare.

L’obiettivo è quello di mettere in strada tutti gli autobus entro il 19 dicembre, data nel la quale scatterà il “piano feste” dell’Atac, con il potenziamento delle linee nel Centro Storico. Insomma, un bel regalo per il Natale alla Capitale e ai pendolari del trasporto pubblico.

da Repubblica