L'Atac festeggia: "Autobus da record". Ma la rete dei tram è in ginocchio

L'Atac festeggia: "Autobus da record". Ma la rete dei tram è in ginocchio


La municipalizzata dei trasporti segna un +9,2% di servizio erogato dalla rete su gomma, ma gli indicatori del servizio elettrico sono in picchiata: in 6 mesi è andata fuori servizio la metà dei tram in circolazione, praticamente azzerati i filobus in servizio




A rischio ci sono, oltre alla riattivazione del 2, anche le linee 3 ed 8: in caso di soppressione gli autobus necessari per le navette sarebbero più di 50. Ed è così che, nonostante il surplus di produzione, il servizio degli autobus non migliora.

Aumenta la produzione, ma la rete non migliora, succede a Roma dove dal 2016 ad oggi sono stati immessi in 5 anni 850 autobus nuovi in linea. All'appello ne mancano ancora 70 ibridi che l'azienda aveva acquistato in autofinanziamento.

La mancanza di liquidità ha richiesto l'ennesimo prestito al Comune, erogato sotto forma di anticipazione di liquidità per l'anno 2021. "Il rinnovo strutturale della flotta di superficie avviato nel 2019, ha consentito di migliorare le percorrenze chilometriche (+9,2% rispetto a giugno 2019) e aumentare la media dei veicoli in servizio (+10% vs 2019)", riporta Atac nel suo comunicato stampa, "A questo miglioramento ha contribuito anche la notevole diminuzione dei guasti in linea.

Rispetto al 2019, i guasti in linea che hanno generato perdita di corse sono diminuiti del 25,3%". In sostanza l'azienda ha confermato il trend di miglioramento che, a partire dal 2019, ha interessato i principali indicatori di produttività nel settore della superficie.

Nonostante la poderosa iniezione di nuovi mezzi, il servizio di superficie continua ad essere insufficiente nella percezione degli utenti. Secondo la più recente indagine dell'Agenzia per il Controllo dei Servizi di Roma Capitale, si è passati dal voto 4,1 del 2019 al 5,2 del maggio 2020: un lieve miglioramento, ma ancora non basta.

Negli ultimi tempi il surplus di produttività è stato sostanzialmente eroso dal collasso sistemico del servizio metroferroviario: le navette RL4 sulla Roma-Lido, recentemente affidate ai privati, la linea MB20 che copre le stazioni Castro Pretorio e Policlinico, gli ormai ex filobus delle linee 74 e 90, infine le più recenti navette dei tram 2 e 3. Tutti autobus sostitutivi "rubati" al servizio ordinario per svolgere quelle che dovrebbero essere delle linee su ferro.




La mancanza di tram potrebbe costringere presto Atac ad attivare una nuova linea 8 su gomma: per correre ai ripari l'azienda ha inserito da lunedì ben 15 fermate aggiuntive sulla linea H express, rallentandone notevolmente il percorso e scatenando le proteste dei pendolari della linea. Con le attuali lavorazioni a rilento è impossibile stabilire se e quando i tram torneranno alla normalità.

Anche una nuova minaccia è all'orizzonte: il ritardo della manutenzione dei treni farà passare la frequenza nel 2022 dagli attuali 3 minuti a 4:45. Per fronteggiare l'emergenza sarà necessaria una nuova iniezione di bus navetta per le strade della Capitale, che dovranno affrontare la congestione stradale sempre più soffocante.

da Repubblica





Iscriviti alla newsletter! Se desideri rimanere aggiornato, inserisci il tuo indirizzo email.

* indicates required
Email Format

Posta un commento

0 Commenti