Dal 25 ottobre la linea 64 diventa (in parte) elettrica

Dal 25 ottobre la linea 64 diventa (in parte) elettrica


Lo Smartbus elettrico, anticipato in esclusiva da La Repubblica, si prepara al debutto su strada: da lunedì 25 ottobre farà servizio sulla linea 64 la prima vettura ad emissioni zero. 




La sperimentazione fa parte del piano di elettrificazione di Atac, che prevede 1.000 autobus green entro il 2030.

Lo Smartbus sulla linea 64

Finalmente c’è una data: da lunedì 25 ottobre prossimo, salvo “dettagli da affinare”, lo Smartbus elettrico comincerà il suo servizio per le strade della Capitale. Una sperimentazione che avverrà su una dei collegamenti più importanti ed utilizzati da romani e turisti, la linea 64 che collega la stazione Termini a San Pietro passando per via Nazionale e corso Vittorio Emanuele II.

“Il nuovo bus elettrico in sperimentazione è lungo 12 metri, ha tre porte e rappresenta la nuova generazione di veicoli senza batterie”, ha raccontato l’AD dell’Agenzia per la Mobilità Stefano Brinchi, “l'autonomia, a seconda dei modelli, può variare dai 25 km ai 45 km ed è garantita da un supercapacitore che viene caricato in pochi minuti tramite l'uso di un pantografo posizionato sul tetto”. 

Ed è proprio presso la stazione di San Pietro che è stato realizzato il palo di ricarica, dove l’autobus si ricaricherà in 5/10 minuti dopo ogni giro sulla linea 64.

L’elettrico ancor più leggero

Sulla carta l’elettrobus promette di rappresentare una svolta per le reti di trasporto pubblico locale. L’autonomia ridotta, infatti, viene compensata dal supercapacitore in carbonio: “Questo significa che il veicolo, oltre ad essere più leggero e performante rispetto ad altre tipologie, non necessita delle convenzionali e molto costose infrastrutture di ricarica in deposito”, ha commentato soddisfatto l’assessore uscente Pietro Calabrese. 

“In questo modo si evitano anche eccessive concentrazioni di potenza in singoli punti della città, puntando quindi sul modello di ricarica ai capolinea, più diffusi sul territorio rispetto agli impianti nelle singole rimesse. 

Inoltre, questa tecnologia ha due vantaggi in più. Se da una parte consente alla vettura di poter esercitare un servizio anche h24, perché può non rientrare in rimessa per la ricarica, dall’altra garantisce un impatto ecologico notevolmente inferiore al momento del fine vita dei supercapacitori, che essendo realizzati in carbonio, oltre a garantire più del doppio dei cicli di ricarica rispetto alle batterie al litio, non comportano gli stessi problemi, e costi, di smaltimento.”

L’unica incognita? Verificare che quanto dichiarato sulla carta corrisponda alla realtà. Da qui la necessità della sperimentazione sul 64, che durerà ben 8 mesi.

Atac verso l’elettrico

L’esperimento, è bene ricordare, ricade nel più grande perimetro del piano di elettrificazione della rete di trasporto pubblico romano. 

Il 27 agosto scorso l’Atac ha sottoscritto un accordo con le aziende di trasporto di Milano e Napoli per acquistare entro 2030 ben 1.000 autobus elettrici. Di questi almeno la metà arriveranno entro il 2026 con i fondi del PNRR. Allo scopo sarà convertita la rimessa di Portonaccio, la prima che dovrebbe diventare “full green”, quindi la rimessa dismessa di piazza Ragusa, che il Comune si è aggiudicato recentemente dopo una corsa all’asta.

Nell’attesa, tra poco più di una settimana, i romani potranno avere un assaggio del trasporto pubblico del futuro.





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