Sugli autobus di Roma TPL l’aria condizionata non funziona. Il vicesindaco bacchetta l’Agenzia per la Mobilità

Sugli autobus di Roma TPL l’aria condizionata non funziona. Il vicesindaco bacchetta l’Agenzia per la Mobilità


In una durissima lettera dell’Assessorato alla Città in Movimento destinata al Dipartimento Mobilità e Trasporti, il vicesindaco Pietro Calabrese bacchetta l’Agenzia per la Mobilità di Roma. 





“Tale sopralluogo [dell’Assessorato] ha avuto lo scopo di verificare aspetti che i consueti controlli effettuati da Roma Servizi per la Mobilità S.r.l. […omissis] non si sono mai posti come obiettivo, limitandosi a verifiche sui dispositivi accessori di bordo.” 

Secondo il vicesindaco gli esiti dei controlli a campione sono sconcertanti: sugli autobus di Roma TPL spesso non funzionano né l’aria condizionata, né il blocca porte di sicurezza. 

“Riteniamo assolutamente inaccettabili le risultanze del nostro campionamento”, tuona l’assessore, “soprattutto per le questioni relative alla sicurezza intrinseca delle vetture.”

Il caso Roma TPL 

Si riaccende il caso di Roma TPL, dopo il decimo autobus andato in fumo dall’inizio dell’anno, l’Assessorato alla Città in Movimento ha accolto le denunce che erano pervenute, anche attraverso queste pagine, sullo stato di manutenzione degli autobus. Il consorzio privato che gestisce il 20% del trasporto capitolino non avrebbe garantito neanche la manutenzione minima agli autobus e, ancor peggio, l’agenzia Roma Servizi per la Mobilità controllata al 100% dal Comune non avrebbe eseguito i dovuti controlli. “Il personale da noi intervistato ha dichiarato che non risulta loro l’effettuazione negli anni passati di verifiche a campione non in contraddittorio”, riporta la lettera dell’Assessore. Insomma il privato avrebbe lavorato a briglie sciolte, lesinando sulla manutenzione degli autobus a spese dei pendolari e degli autisti.

Non funzionano neanche i campanelli

L’assessorato, si legge, ha attivato nelle scorse settimane una serie di controlli a campione presso i capolinea di Rebibbia, Ponte Mammolo, piazzale dell’Agricoltura ed Acilia: su 35 vetture controllate solo 5 non hanno mostrato problemi tecnici, mentre sulle altre 30 sono stati rilevati guasti anche piuttosto gravi. Leggendo il rapporto si va dall’aria condizionata assente, fino al sistema di blocca porte non funzionante, necessario per garantire che gli autobus non ripartano se le porte non sono chiuse. Ma sono stati registrati anche problemi importanti di meccanica, come sospensioni guaste, slittamenti della frizione, anomalie al motore e perdite d’aria. Inoltre “nella stragrande maggioranza delle vetture poste sotto osservazione mancano le tendine parasole, questione che causa forte disagio ai conducenti durante la guida, e in molte vetture il sistema di richiesta fermata, cioè il campanello, non funziona.” Un vero e proprio colabrodo formato autobus.

Roma Servizi per la Mobilità avrebbe dovuto controllare

E se da una parte la maggior parte delle vetture dovrebbe essere fermata per manutenzione, dall’altra il Comune ha puntato il dito contro la propria Agenzia per la Mobilità, che si sarebbe dovuta occupare dei controlli inerenti alla qualità del servizio. Un monitoraggio pressoché assente, si evince dal documento, che negli anni si è limitato agli impianti accessori di bordo senza intervistare il personale o i pendolari. “Abbiamo inoltre constatato che del rapportino di servizio che viene compilato dal conducente non ne rimane copia a bordo. Ne viene infatti realizzata una copia unica che viene ritirata nei depositi a fine servizio, non rimanendo quindi traccia delle segnalazioni dei conducenti a bordo dei veicoli per successivi controlli.” La denuncia è quindi non solo di pochi controlli, ma anche della completa impossibilità di ricostruire uno storico sulla manutenzione eseguita agli autobus.

Continua la guerra intestina al M5S

La lettera dell’assessore Pietro Calabrese è anche specchio di una guerra intestina al Movimento 5 Stelle. A guidare infatti l’Agenzia per la Mobilità è dal 2018 da Stefano Brinchi, un altro “stellato” già candidato nel 2016 alla carica di consigliere capitolino che prese 42 voti su 14.636 preferenze. Nonostante il flop elettorale all’ingegnere è stata affidato sia lo scranno più alto dell’Agenzia per la Mobilità, sia l’incarico di coordinatore del Tavolo Mobilità per la candidatura 2021-2026 di Virginia Raggi. E se in passato l’incarico politico strideva con il ruolo superpartes che l’Agenzia dovrebbe avere, oggi si è scoperto che forse il lavoro di monitoraggio dei servizi doveva essere svolto meglio.

da La Repubblica




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