Nuovi treni metro Roma, ancora errori nella gara. L’apertura delle buste slitta a settembre

Nuovi treni metro Roma, ancora errori nella gara. L’apertura delle buste slitta a settembre


L'ennesimo scivolone su una delle gare più importanti della metropolitana di Roma: l'accordo quadro per la fornitura di 30 nuovi treni slitta di un mese e mezzo. Il motivo? I conti sulla lista dei ricambi e i prezzi sono sbagliati.





Slitta ancora la gara per i nuovi treni del metrò

La gara per la fornitura dei nuovi treni della metropolitana ha subito una nuova battuta d'arresto, dopo un primo bando andato l’anno scorso deserto ed il secondo arricchito di attività per "attrarre" quante più aziende possibili. 

A scoprire il problema sono state le stesse aziende durante il contraddittorio con il Comune di Roma: “si fa presente che le liste dei ricambi contenute nell’Allegato 7 (primo e successivi contratti applicativi) risulta non coerente con la cifra complessiva prevista a base gara per quanto riguarda i ricambi.” 

Immediato l'intervento del Campidoglio, che ha rettificato con urgenza gli atti della gara in corso, spostando contestualmente il termine di presentazione delle offerte dal 27 luglio al 10 settembre.

L’incapacità di spendere quasi mezzo miliardo di euro

La fornitura dei nuovi treni ricade nell'ambito degli interventi di manutenzione urgente delle metropolitane A e B, per le quali il Governo Gentiloni aveva stanziato nel 2017 la cifra di ben 425 milioni di euro. 

Il finanziamento, acquisito dal Comune solo all'inizio del 2019, è rimasto sostanzialmente fermo per due anni nelle casse del Campidoglio. 

Quattro i maggiori ambiti di intervento: la revisione dei 53 treni CAF, attualmente bloccata per un ricorso al TAR, l'adeguamento delle gallerie alla nuova normativa antincendio, la sostituzione dei binari della tratta Anagnina-Ottaviano della linea A e la fornitura di 14 nuovi convogli. 

Di tutte queste voci di investimento è stato speso ad oggi poco o nulla.

Il rischio concreto di perdere i fondi

Al fine di stimolare l’uso rapido delle somme messe a disposizione, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha posto al Comune di Roma una condizione piuttosto chiara: i fondi dovranno essere spesi entro fine anno, altrimenti saranno ritirati. 

L’allarme era stato già lanciato nel corso del 2019 da Enrico Sciarra, allora direttore amministrativo dell’Agenzia Roma servizi per la Mobilità: “Se entro il 31 dicembre 2020 non saranno presentati gli ogv, gli obblighi giuridicamente vincolanti, ovvero i contratti, i finanziamenti ministeriali di 425 milioni per le metro A e B saranno persi, e i soldi che non spende Roma li potrebbe spendere una grande città del nord”.

La pandemia ha poi fatto slittare i termini di un anno, ma il Comune di Roma, anziché approfittare del tempo guadagnato, ha continuato a sbagliare. E se non sarà luglio, si spera che settembre sarà la volta buona per aggiudicare la gara.






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