Movète Roma Pillola, numero 17: Le metrotramvie est

Movète Roma Pillola, numero 17: Le metrotramvie est


Uno dei progetti tramviari che mi sta più a cuore e del quale mi occupo ormai dal 2014 è quello delle metrotramvie est, ossia le linee G e H.





La G è una linea di 12 km che dalla stazione Termini arriverà all’università di Tor Vergata, che oggi si raggiunge con difficoltà solo col 20 express. Essa sfrutta in larga parte i binari esistenti, ma dismessi, della Roma-Giardinetti, per poi giungere al polo universitario e ospedaliero di Tor Vergata. 

Sebbene la metro G condivida parte del percorso della linea C, i due servizi sono complementari l’uno rispetto all’altro. La metro C infatti è pensata per viaggi di più lunga percorrenza, mentre il tram svolge funzioni di distribuzione locale. 

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Questa evidenza è stata comprovata, ahinoi, sulla pelle dei pendolari quando nell’agosto del 2015 si chiuse il tratto Centocelle-Giardinetti: si persero il 16% dei passeggeri sul trenino, riguadagnandone solo il 3% sulla linea C, con una perdita netta di 178.000 passeggeri l’anno sul sistema del trasporto pubblico. 

Ulteriore prova c’è stata nel marzo 2017 quando la linea chiuse integralmente per lavori di manutenzione. Aumentarono un poco i passeggeri sulla linea C ma si penalizzarono le linee A e B. E con la Termini-Tor Vergata? La metro G guadagnerà 20mila passeggeri il giorno, segnando anche un +8% sulla linea C rafforzata dall’effetto rete.

Proprio in virtù della sua forza, al progetto sono stati assegnati nel giugno 2020 ben 213 milioni di euro che dovranno essere impegnati entro il 2022 pena il ritiro del finanziamento. 

Con Movete Roma chiediamo al futuro sindaco di impegnarsi affinché il progetto possa diventare definitivo ed essere appaltato, magari destinando una parte del deposito al racconto della storia centenaria del “trenino giallo”. A completare la linea G dovrà esserci la linea H, che ingloba la metro A-TA, Anagnina-Torre Angela più un prolungamento verso Tor Bella Monaca, che potrà così conoscere una vera e propria riqualificazione urbana. 

Il ferro del futuro deve essere sostenuto dai numeri, non dalle opinioni di chi la linea vorrebbe smantellarla. La direzione è ben precisa: candidati sindaci, leggetevi Il Grande Libro del Trenino Giallo e, soprattutto, movéte Roma!




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