Movete Roma - Pillola numero 14, introduzione al sistema Tram

Movete Roma -  Pillola numero 14, introduzione al sistema Tram


Concluso il capitolo sulle metropolitane, comincia un nuovo ciclo per Movete Roma che dedicheremo integralmente alle infrastrutture tramviarie. 





La rete tram che tracceremo ha infatti lo scopo di completare la maglia su ferro, andando a coprire tutte quelle zone con intensità di spostamenti più bassa per le quali una busvia è insufficiente e una metropolitana sarebbe sovradimensionata.

Il tram tuttavia non nasce con il solo compito di rammendare il metrò, bensì è un sistema indipendente e rapido, necessario anche per ridurre il numero di trasbordi che servono per andare da una parte all’altra della città. 

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Per riuscire in questa impresa, il tram di Movéte Roma è stato concepito con la selezione di una serie di assi autosufficienti, ma calati nell’ottica di una rete organica. Non quindi linee, ma assi strutturanti sui quali la pianificazione operativa deciderà quali servizi immettere.

Perché bisogna fare le tramvie? Perché, oltre a motivi trasportistici, si tratta di infrastrutture in grado con la sola presenza di riequilibrare le sedi stradali, aumentando la sicurezza, e fornendo al contempo un’alternativa di trasporto.

Proprio per questa ragione negli ultimi 20 anni i politici romani del tram se ne sono solo riempiti la bocca, senza però dare seguito alle parole: il tram toglie spazio alle automobili e proprio per questo è più difficile da realizzare rispetto ad una metropolitana.

Bisogna però dare atto che con la consiliatura Raggi, almeno sul tema tram, qualche cosa è cambiata e ve lo racconterò nelle prossime puntate. 

La rete del PUMS rappresenta il punto di partenza sulla quale innestare nuove linee e correggere alcuni errori del piano senza però stravolgerlo.

Con Movete Roma la rete tramviaria passa dai 36 km di infrastruttura attuali a oltre 160 km, di cui 4 linee di rango elevato contrassegnate dalle lettere G, H, I, L dette tramvie veloci, o metrotram. 

Lo diciamo chiaramente da subito: anziché distruggere come si è sempre fatto, il nuovo inquilino del Campidoglio dovrà dare seguito ai progetti in essere, aggiungendo nuove direttrici di sviluppo della rete tramviaria. 

Non possiamo permetterci di perdere i finanziamenti ottenuti e altri 5 anni per rifare daccapo il piano dei tram a Roma: candidati sindaci, movete Roma!




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