Movète Roma Pillola, numero 8, La Metro D - una tratta fondamentale

Movète Roma Pillola, numero 8, La Metro D - una tratta fondamentale


La necessità di completare lo schema delle metropolitane con una quarta linea risale al 1962 quando, con l’espansione della città verso est e la progettazione del Sistema Direzionale Orientale, si pensò ad una metropolitana tangenziale che avrebbe connesso Roma da nord a sud. 




Se volete potete approfondire questo tracciato ne “la metro D-menticata”, una serie di approfondimenti che abbiamo pubblicato su Instagram.

Questa impostazione fu mutata radicalmente col Piano Regolatore del 2008, trasformando la linea D in una metro semi parallela alla linea B. Essa avrebbe dovuto coprire zone molto popolose: viale Marconi, Trastevere, piazza Venezia, il Salario, via dei Prati Fiscali.

Nel 2005 fu avviato il meccanismo burocratico, individuando nel project financing la forma di realizzazione e finanziamento: il Comune avrebbe pagato un contributo relativamente ridotto per la costruzione della metro, concedendo l’esercizio e i relativi guadagni per 30 anni al soggetto costruttore.

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Nel 2007 era stata addirittura individuata l’associazione temporanea di impresa “Condotte” come “vincitrice” dell’avviso di pubblica utilità. I lavori sarebbero dovuti partire nel 2009 e terminare nel 2015 con l’apertura della tratta fondamentale Prati Fiscali-piazza Fermi, completata poi nel 2019 delle tratte periferiche. In totale la metro sarebbe venuta a costare 2,2 miliardi di euro, mentre la tratta completa Ojetti-Agricoltura circa 3,4 miliardi.

Dopo anni di preparativi tutto si bloccò definitivamente nel 2011, a causa della mancanza delle adeguate coperture finanziarie. La crisi economica trascinò poi tutto nell’oblio.

Sebbene nel 2019 si sia tornati finalmente a parlare di metro D nello scenario tendenziale del PUMS e la linea si stata inserita nelle schede del recovery fund, in realtà non si può dire che ci sia stato un reale passo in avanti. A testimonianza di questo c’è anche la recente esperienza della metro C, usata più per costruire la propaganda elettorale che la linea reale.

Con Movéte Roma riteniamo sia prioritario recuperare la metro D immaginata 15 anni fa, avviando oggi, adesso, almeno la progettazione definitiva della linea. Solo con un progetto pronto Roma e il suo prossimo sindaco saranno realmente in grado di intercettare i fondi e le opportunità del Next Generation UE. C’è bisogno di più lavoro che di chiacchere, candidati Movete Roma!




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