Pendolari della ferrovia Roma Nord attaccano: "Passeggeri ammassati, fallite le politiche anti Covid"

Pendolari della ferrovia Roma Nord attaccano: "Passeggeri ammassati, fallite le politiche anti Covid"


La ferrovia Roma-Civita Castellana Viterbo, già ribattezzata “Caronte” dai pendolari per via del trofeo vinto nel 2019 come peggiore linea regionale d’Italia, è un girone sempre più infernale.




Con la ripresa delle scuole la situazione si è di nuovo fatta esplosiva tra treni cancellati (quasi sempre senza sufficiente preavviso) e passeggeri ammassati, soprattutto nel tratto extraurbano Roma-Civita Castellana, nonostante il potenziamento delle corse per gli studenti e gli utenti viterbesi, ottenuto dal comitato dei pendolari e dall’associazione Trasportiamo dopo una lunga battaglia.

Secondo il presidente del comitato, Fabrizio Bonanni, è ormai certificato “il fallimento delle politiche anticovid19 pensate da Governo, Regione Lazio e da Atac per i mezzi pubblici”.

“Stamattina - ha scritto nei giorni scorsi Bonanni sulla pagina Facebook del comitato -, è bastata la soppressione di quattro treni urbani per creare il panico a bordo dei convogli, complici pure le mancate segnalazioni in tempo reale su moltissimi display nelle principali stazioni. Queste mancanze vengono continuamente segnalate dal comitato e dagli utenti, tutti i giorni. La mancanza di notizie in tempo reale è il vero dramma, quando uno si trova in stazione e non sa nulla di ritardi e soppressioni di corse ferroviarie”.

Oggi più di ieri, sottolinea Bonanni, si viaggia in condizioni di sicurezza precarie  “visto che i treni sono pieni anche oltre il limite di capienza, avendo annullato i distanziamenti. Resta il solo obbligo delle mascherine e quindi tutta la gestione della sicurezza anticovid19 è sulle spalle degli utenti. Regione e Atac sembra che se ne siano lavate le mani da tempo. 

Noi lo sapevamo da luglio (e lo avevamo detto e scritto a chi di competenza), che questa situazione sarebbe stata purtroppo la normalità, una volta riaperte scuole e uffici, e l’emergenza non è ancora finita”.

da Corriere di Viterbo




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