Come noto, nel corso del 2021 verranno consegnati ad Atac 100 bus ibridi, modello Citaro, a due porte. Cerchiamo di capire dove potrebbero essere utilizzati

Sembra ormai certo che la rimessa destinata ad ospitarli sarà quella di Portonaccio, deposito che più di ogni altro serve linee centrali ed affollate. Se da un lato questa tipologia di percorsi si confà perfettamente alla tecnologia ibrida, i cui vantaggi sono particolarmente evidenti nel traffico cittadino, dall'altro l’assetto a due porte è indubbiamente penalizzante per linee ad alto carico come quelle del centro cittadino.

Sarebbe quindi necessario selezionare una serie di linee, assegnate magari in diversi impianti della città, che riescano a coniugare una bassa velocità media e livelli di carico non troppo alti.

Impiegare mezzi a due porte su linee come il 64 o il 46, francamente, ci sembra tutt'altro che ragionevole. Già le assegnazioni dei Citymood a 2 porte, infatti, sono assai poco consone a linee express e/o gestite un tempo con bus 18 metri come 30, 60, 69, 80, 90, 201 e 280.

Appare quindi indispensabile che Atac, prima di inserire in linea questi mezzi mild-hybrid, ovvero dotati di appositi accumulatori di corrente a due moduli (ognuno contenente 16 condensatori a doppio strato) anziché di batterie, esegua degli studi puntuali per individuare linee consone, oltre che alle caratteristiche meccaniche del mezzo, anche all'assetto suburbano.

Infine, sarebbe ragionevole anche valutare la possibilità di esercitare l’opzione che permette l’acquisto del “sesto quinto”, ovvero ulteriori 20 mezzi, oltre ai 100 previsti, alle stesse condizioni economiche già pattuite, soprattutto considerando il notevole ribasso di gara, pari al 46%.

Autore: @Franz6081, per Odissea Quotidiana. Studente Romano appassionato - tra le altre cose - di trasporti e mobilità. Per informazioni o segnalazioni, puoi scrivere a franz@odisseaquotidiana.com