La tensione sociale sui bus

La tensione sociale sui bus

Più assembramenti ci sono, più sale la tensione sociale, l'ultimo esempio, in ordine di tempo, accaduto lunedì mattina. Questo è il punto di vista degli autisti




Oggi, intorno alle 14, un autista in servizio è stato aggredito per aver invitato una passeggera ad indossare la mascherina. 

Lei non solo non ha accolto l’invito, ma ha infranto la cabina del conducente, venendo poi denunciata per danneggiamento ed interruzione di servizio pubblico.

Così, in una nota congiunta i Segretari Regionali Tpl di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Fna.

Questo episodio, che si aggiunge ad una lunga catena di tristi eventi, resi ancor più gravi questa settimana per la morte che ha colpito un collega in Francia, picchiato per aver richiesto il rispetto dei dispositivi di sicurezza sul mezzo, rende sempre più necessario ed urgente un intervento a tutela degli operatori di esercizio. 

Non possiamo accettare, infatti, - proseguono i Segretari – che il rispetto delle norme di sicurezza sia completamente delegato ad un lavoratore che già di per sé si dedica alla garanzia della guida, con la maggiore attenzione possibile e con enormi responsabilità.

Non possiamo permettere che chi guida continui ad essere anche l’unico e solo referente e garante delle leggi: anche nei periodi di totale lock down gli operatori di esercizio sono sempre rimasti in prima linea garantendo il servizio essenziale, anche a discapito della propria sicurezza, ora c’è bisogno di un sistema che ne tuteli la persona e la professionalità: per questo chiediamo pene esemplari per chi viola la legge in termini di sicurezza nella fruizione del trasporto pubblico e soprattutto rivolgiamo alle Istituzioni un appello perché venga a crearsi un sistema di responsabilità che non ricada sull’autista, sempre più solo davanti alla violenza ed all’illegalità.





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