È davvero scoraggiante dover leggere semplificazioni così disarmanti sulle problematiche strutturali della città. Faccio in particolare riferimento all'ultimo post dell'assessore Pietro Calabrese sulle Ztl
Il covid ci ha mostrato Roma per quello che è: una città ciambella, dove il Centro Storico è vissuto solo dai turisti, non dai romani. Uno svuotamento lento, cominciato proprio negli anni '50 quando l'automobile prendeva piede massicciamente nel nostro Paese.
Il post dell'Assessore Calabrese
Sembrava possibile godere della tranquillità della campagna senza rinunciare ai servizi della città, ma poi cosa è successo? La città si è allontanata dal suo nucleo, espandendosi incontrollatamente, cementificando l'agro romano.
Oggi il Centro non è altro che il simulacro di se stesso, dove si va solo per render omaggio alla città che fu.
La dipendenza dall'automobile beneficia della creazione di un contesto apolitico del processo decisionale, in cui le decisioni a favore dell'auto sono percepite come sinonimo di crescita economica, modernità e sviluppo.
Nella realtà, dunque, non c'è alcun legame tra il commercio di prossimità e l'automobile. Per intenderci: il cartone del latte non lo andrò mai a comprare in via dei Serpenti solo perchè ora posso andarci in auto.
Cosa fare allora?
Leggere, innanzitutto, per capire se chi abbiamo eletto sta facendo gli interessi della città.
Investire nel nostro Centro Storico competenze, ancor prima che soldi, per favorire con nuove regole un commercio di qualità e una permanenza turistica più lunga e destagionalizzata.
Politiche, quindi, che siano guidate da persone coscienziose, come Milano che si prepara a mettere al bando i cartelloni pubblicitari pro automobile.
In ultimo, e non poteva mancare in questo post, costruire metropolitane e tramvie, che sono gli unici fili di sutura in grado di ricucire le ferite della nostra città. Il dolore dei cantieri aperti è un passaggio fondamentale per la guarigione.
Purtroppo, invece, ancora una volta si è scelto deliberatamente di sbagliare, minimizzando la portata di un errore a "sono solo pochi mesi...".
E ancora più fa rabbia il silenzio di chi, anziché battere con rabbia i pugni in Consiglio, si pulisce la coscienza con poche laconiche parole affidate ad un post volatile. Enrico Stefàno fatti sentire, ora o mai più!
PER APPROFONDIRE
La città ciambella: Il centro storico di Roma è quasi morto. Il lockdown ne è stata la prova
L' indipendenza dall'auto nella crescita economica: The political economy of car dependence: A systems of provision approach
Milano mette al bando le pubblicità delle automobili: Dalla Giunta regole per le sponsorizzazioni degli spazi pubblici
Post melenso carico di buone intenzioni e pochi fatti
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