Racconti di disagio e disperazione (e ATAC) ai tempi del COVID19



Oggi raccogliamo e riproponiamo la disperazione di una utente che su vittima del pessimo servizio di ATAC di questi giorni, il problema centrale è l'orario di chiusura del servizio pubblico. Ma partiamo dall'inizio



Si tratta di @zuky_meow o meglio di Paola che il 3 aprile alle 22.53 davanti la fermata chiusa della metro A scrive:

Ciao atac, sono Paola, faccio l'infermiera in una struttura dedicata al covid, sono una neo laureata, non ho la macchina, prendo i mezzi e il pomeriggio stacco alle 21.00, grazie per avermi lasciata a piedi chiudendo la metro alle 21 per l'emergenza covid, grazie.
Sono qui isterica in piazza re di Roma che piango per la stanchezza, il dolore ai piedi, il dolore al naso che sembra lo abbiamo preso a pugni e devo pure elemosinare un passaggio a casa, io sono stanca.
Vi giuro sono seduta a terra per la stanchezza e a stento trattengo le lacrime per la stanchezza e il nervosismo a causa di questa metro di merda chiusa, grazie atac che avete sempre delle idee geniali.
Ah inoltre ho pranzato a mezzogiorno e non ho bevuto durante tutto il turno, ho sete.


Fortunatamente l'avventura di questo angelo si conclude bene, ma l'indignazione per ATAC, per chi la amministra e per il Comune di Roma che la controlla resta. Roma è stata per l'ennesima volta trasformata in una cittadina di provincia: alle 9 di sera si chiude tutto e gli angeli restano a piedi.

Nulla è stato fatto e probabilmente nulla si farà per rimborsare chi si è abbonato al servizio pubblico e non ha potuto viaggiare, nulla è stato fatto per alleviare il disagio di chi la città è costretta a muoverla malgrado la situazione tragica...o meglio, è stato fatto qualcosina e non per tutti:



L'agenzia per la Mobilità del campidoglio (RSM) ha messo a disposizione gratuitamente 100 auto del car sharing ai dipendenti delle strutture sanitarie specializzate al trattamento del covid, ma ovviamente deve essere la struttura sanitaria ad accreditare il proprio dipendente presso RSM per poter usufruire del servizio.

Inoltre, se malauguratamente il dipendente non ha la patente, o ancora se si tratta di una ditta che ha in appalto un servizio di queste strutture sanitarie il car sharing non è utilizzabile o non è gratuito.



Un po' meno burocratica è la app FREE NOW (una volta si chiamava MyTaxi) che ha attivato la promozione "EROI" che permette a medici e infermieri di viaggiare gratis sui taxi convenzionati: in pratica a fine corsa bisognerà dimostrare di essere un infermiere/medico per poter usufruire della gratuità. Anche in questo caso sembra esserci più di un ma: in alcuni casi l'opzione non sembra essere disponibile.

Il "MA" più grosso è quello che potremmo riassumere nella semicitazione NON TUTTI GLI EROI PORTANO UN MANTELLO o meglio, un camice: esistono moltissime professioni che servono agli eroi che lavorano in ospedale di lavorare, per loro nessuna promozione e nessun applauso.


Un esempio?

Addetti alle pulizie, addetti alla ristorazione e catering per ospedali, tecnici specializzati nel funzionamento delle reti informatiche, tecnici addetti agli impianti elettrici, addetti alla manutenzione di apparecchiature sanitarie, fornitori di attrezzature mediche, addetti alla vigilanza, autisti delle ambulanze, personale di assistenza al pronto intervento, personale addetto allo smaltimento dei rifiuti ospedalieri...

La lista degli eroi non eroi è davvero lunga; per loro nessun riconoscimento, per loro l'arrangiarsi di Paola è obbligatorio e forse nessuno si indignerà più di tanto.


Di @ATtACcatiAlBus Laureato in Cialtroneria delle telecomunicazioni si è autoproclamato organismo certificatore unico degli alti standard comunicativi di atac e infoatac, presso l'accademia delle belle arti. Fondatore del MoMatac






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