Coronavirus, mobilità «anestetizzata»: - 90% di biglietti

Coronavirus, mobilità «anestetizzata»: - 90% di biglietti


Abbiamo parlato della situazione in cui versa il trasporto pubblico della Capitale in particolare Atac, ma il trasporto a Roma e nel Lazio è anche altro. Vediamo come sta andando



É una mobilità che risente del lockdown, è inevitabile. Ma treni e bus circolano ancora nella regione Lazio perché ci sono tanti enti pubblici aperti per erogare i servizi essenziali e di conseguenza c'è un esercito silenzioso di addetti alle pulizie che continua a recarsi in questi uffici, dai ministeri agli enti locali, per sanificare tutto tutti i giorni. 

Anche per loro i mezzi pubblici rimangono in circolazione. Nonostante il servizi siano ridotti, ridottissimi. Un quarto dei trasporti sono attivi rispetto al normale. 

Tutte le aziende regionali di mobilità hanno chiesto la cassa integrazione, eccetto Cotral al momento. 

Pochi i treni che circolano, quasi vuoti, assicurando i collegamenti sul territorio. 

Un taglio, però, non tanto dovuto ad una logica del risparmio, quanto alla necessità in tempi di coronavirus , di incentivare la mobilità il meno possibile.

«La priorità del Gruppo FS italiane - fanno sapere da Trenitalia - è tutelare la salute delle persone, passeggeri e dipendenti. 

È stata attivata ogni misura utile per proteggere chi ha necessità di spostarsi per i motivi indicati dai decreti della presidenza del consiglio dei ministri e coloro che lavorano a bordo dei nostri treni. 

Trenitalia continua ad assicurare i servizi di trasporto minimi essenziali per il Paese, dopo aver rimodulato l'offerta così come richiesto dalle Autorità competenti. 


Inoltre, per andare incontro alle esigenze dei passeggeri e attenuare i disagi, sono stati prorogati i tempi per le richieste di rimborso dei biglietti Trenitalia».

Anche nel perimetro di Roma  il servizio pubblico dei trasporti è stato rimodulato; sia quello di superficie, sia quello sotterraneo. In entrambi i casi Atac ha applicato l'orario estivo che prevede corse ridotte e, in aggiunta, tutto si ferma alle 21 per tornare a circolare alle 5.30. 

Un restringimento dell'offerta che, comunque, resta ben superiore alla domanda dato che, secondo quanto si apprende da fonti Atac, il numero dei viaggiatori è calato dell'80 per cento. 

Il servizio invece, in particolare quello di superficie, ha subito una contrazione di poco superiore al 30 per cento, passando dai 1.500 mezzi in servizio quotidianamente prima dell'emergenza ai 1.060 attuali. 

Da Il Messaggero









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