United Colors of Atac

United Colors of Atac


Prima puntata di United Colors of Atac un viaggio di Massimiliano Cacciotti per Roma Report all'interno del trasporto pubblico di Roma. Siete pronti? Allacciate le cinture e partiamo



Anche io, come milioni di romani, domani mattina mi alzerò per spostarmi nella città coi mezzi pubblici. 

A indicarmi la più vicina fermata del bus sarà una grande palina di colore giallo, accanto alla quale potrò sedermi su una panchina bianca, dietro cui campeggerà in trasparenza il logo dell’Atac. 

Dopo svariati minuti arriverà un vecchio bus argentato (o uno più nuovo color porpora), che mi porterà a prendere un tram verde, che mi condurrà alla fermata della metro, dove un vecchio convoglio grigioblu mi condurrà a Termini alla coincidenza con un treno bianco, ravvivato da bei sedili arancioni, direzione Battistini.

Ecco, da questa breve descrizione risulta chiaro che, mentre da ormai quasi un secolo gli autobus rossi a due piani sono il simbolo della città di Londra e il suo segno distintivo, la nostra Capitale (forse per sentirsi libera da quell’esterofilia che spesso contraddistingue noi italiani), nello scegliere la linea di colore dei propri mezzi di trasporto, ha optato da tempo per una via originalissima, quella della “deregulation cromatica”, dove ogni bus fa storia (e tinta) a sé.

È una scelta curiosa, apparentemente assurda, ma tanto assurda da sembrare “dadaista”, in cui cioè sembra quasi di cogliere gli insegnamenti delle avanguardie artistiche del Novecento. 

Nei bus romani dai mille colori, si possono scorgere gli echi del surrealismo di Vasilij Kandinskij, o dell’action painting di Jackson Pollock, coi loro quadri pieni di chiazze colorate e privi di forme riconoscibili.

Roma, grazie a quell’invidiabile creatività latina che tutti ci riconoscono, fin dall’inizio del millennio ha un servizio di trasporto pubblico che potrei definire “informale”, “futurista”, un servizio pubblico “arcobaleno”, con una rete di bus, di metro, di fermate, di segnali, che presenta una varietà cromatica sempre in divenire, priva di qualunque logica, capace di spiazzare costantemente gli utenti, in una miriade di colori cangianti, spesso illuminati dai vividi lampi dei bus in fiamme.



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1 Commenti

Orlandorei ha detto…
A me questo articolo sembra un attacco gratuito verso uno dei pochi aspetti positivi di atac: sono di firenze ed è a firenze che abbiamo per davvero problemi di livree: abbiamo autobus con livrea busitalia (peraltro tutta strappata), quelli busitalia ma con fasce verdi fluo che dicono che l'autobus è ecologico, quelli bianchi e rossi, quelli bianchi e grigi, quelli di li-nea bianchi con una fascia arancio o blu ondulata sul fianco, quelli ex austria che sono bianchi e verdi, quelli nuovi/ricolorati bianchi, quelli verde arancione argento, quelli con piu o meno celeste presi quasi tutti usati e quelli della cap blu con una fascia rossa.... e parlo solo degli autobus urbani, se ci dovessi mettere anche tram treni paline panchine chissa quanto ci vorrebbe... a roma che (esclusi una 30ina di trollino verdi e citaro blu) avete tutti gli autobus grigi o amaranto non mi sembra proprio il caso di dire che sono arcobaleno, perche non lo sono