Su Roma Metropolitane lo spettro della liquidazione

Su Roma Metropolitane lo spettro della liquidazione


Su Roma Metropolitane lo spettro della liquidazione, scioperano i lavoratori: "Si tuteli occupazione" I dipendenti della partecipata in presidio sotto al Campidoglio, i sindacati: "Comune risani azienda". La manifestazione in Campidoglio. Siamo vicini ai lavoratori in questo momento difficile



Scioperano i lavoratori di Roma Metropolitane. Oggi 23 settembre dalle 15 sino a fine turno incrociano le braccia i dipendenti della società del Comune che si occupa di progettare e portare a compimento le linee metropolitane della Capitale, ampliare e ammodernare quelle esistenti oltre che della realizzazione di tutte quelle opere legate alla mobilità della città, in particolare quella su ferro. 

Scioperano i lavoratori di Roma Metropolitane

I lavoratori di Roma Metropolitane in sciopero saranno in presidio in Campidoglio, sotto le finestre delle stanze in cui si svolgerà l'incontro tra i confederali e le categorie di CGIL, CISL e UIL e i rappresentanti di Roma Capitale sulla precaria situazione della società. 

Se dal Comune di Roma non arriverà infatti un aumento di capitale entro il 30 settembre la società, senza bilancio dal 2015, sarà messa in liquidazione. 

Tremano dunque i lavoratori: per 45 di loro l'ipotesi è quella dell'esubero; almeno altre 70 persone, per lo più progettisti ed ingegneri, saranno invece trasferite all'agenzia della Mobilità. Per altri dieci si sta ancora valutando come procedere. 


Roma Metropolitane: le richieste dei sindacati 

Chiedono certezze e garanzie i sindacati. "Da più di un anno chiedevamo un tavolo, per discutere il nuovo contratto, affinché non si arrivasse a ripercussioni sui lavoratori, poiché era in esaurimento la capienza economica della vecchia Convenzione tra il Comune e Roma Metropolitane, e non siamo stati ascoltati. 

Il risultato - contestano le RSA di Filt-Cgil e Uil Trasporti con pure Fit Cisl territoriale Roma e Lazio - è nella Delibera di Assemblea Capitolina n. 148 del 28 dicembre 2018, che ha definito un 'perimetro delle attività' che non solo non ha rilanciato la società stessa, ma che, come comunicato dall’Amministratore Unico solo tre mesi dopo, addirittura 'certifica che i ricavi non coprono i costi aziendali'. 

In un quadro di instabilità aziendale, la decisione da parte dell’Amministratore Unico di ritirare il decreto ingiuntivo per il riconoscimento di somme dovute per prestazioni rese e mai contestate, ed accettare importi minori al dovuto, - incalzano i rappresentanti dei lavoratori - ha acuito la già precaria situazione aziendale". 

A rischio funivia Battistini-Casalotti e la linea C

Una situazione che, secondo i sindacati, metterebbe a rischio anche i progetti fondamentali per la città: quelli relativi alla tratta T2 di Linea C e della funivia Battistini/Casalotti. 

Sul punto dal Campidoglio è trapelata la volontà di trovare soluzioni per assicurare la prosecuzione dei contratti in essere per il completamento dell'infrastruttura e delle altre opere già finanziate. 

Ma i sindacati avvertono: "L’incarico della project review T2 e del progetto definitivo della funivia non sono inclusi nelle attività previste dal contratto; mentre per gli ammodernamenti delle Linee A e B della metropolitana, è a rischio il rispetto dei tempi previsti dal decreto ministeriale per i requisiti antincendio, nonostante i fondi già stanziati e disponibili; per la Linea D ed il prolungamento Rebibbia-Casal Monastero, nonostante le mozioni approvate dall’Assemblea Capitolina impegnino la Sindaca a proseguire e rilanciare i progetti, nel contratto di Roma Metropolitane viene previsto solo ed esclusivamente la gestione del procedimento". 

Da Roma Today







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