Che la situazione sia difficile, è ormai risaputo sia per la Roma-Giardinetti ma soprattutto per la Roma-Viterbo. Fa ancor più rabbia sapere che queste norme, emanate a seguito del drammatico incidente di Andria, erano ormai attese da più di due anni. Nessun fulmine a ciel sereno, o disgrazia calata dall'alto, ma la semplice attuazione di un nuovo regime di regole note da tempo.
Per quanto riguarda la Roma-Giardinetti, Atac si è impegnata ed ha reinterpetato l'obbligo della battuta di arresto alle intersezioni cambiandolo con l'attraversamento a passo d'uomo. Abolito invece lo stop sui deviatoi di Ponte Casilino e sulle manovre in deposito.
Resta dunque solo la limitazione a 30 km/h della velocità massima, che continua ad avere ripercussioni sui tempi di percorrenza. La speranza è si possa continuare a lavorare sulla reintrepazione della nuova normativa, in maniera tale da rialzare il limite di velocità.
La prospettiva di lungo termine resta quella di riclassificare la Roma-Giardinetti in tramvia, per sfuggire alla normativa ed inserirsi definitivamente sui binari del rilancio e prolungamento a Tor Vergata.
Un passaggio burocratico che dovrà avvenire presso il Ministero dei Trasporti, che deve ancora produrre un decreto contenente le istruzioni alla Regione Lazio su come procedere. I tempi dichiarati in sede regionale sono di 6-8 mesi.
Il secondo nodo è quello del trasferimento della proprietà del Comune di Roma, che deve essere affrontato politicamente dagli assessori Meleo e Alessandri che si incontreranno venerdì 5 luglio.
Insomma, sebbene la situazione sia lontana da una risoluzione, dall'altra parte le ferrovie ex concesse sono tornate al centro dell'agenda politica. Resta a noi tenere duro e non mollare, affinchè a settembre si possa tornare ad una parvenza di normalità.
Vuoi muoverti meglio con il trasporto pubblico a Roma? Rimani informato con il nostro canale Telegram Roma Trasporti News |
0 Commenti