Lo strano risanamento di Atac

Lo strano risanamento di Atac


Atac Rinasce è un bello slogan, ma solo a parole, proviamo a capire cosa sia successo da quando la società di trasporto capitolina il 18.09.2017 ha richiesto di accedere alla procedura di concordato preventivo. 

Dopo la presentazione del piano di rilancio ai Commissari, è stata la volta dei creditori che in data 08.01.2019 hanno votato a favore (70%)

L’iter però non è affatto concluso: i Giudici devono valutare eventuali opposizioni dei creditori contrari, e solo dopo potranno emettere il decreto di omologa (oppure di inammissibilità). Sono passati già 4 mesi senza notizie in merito.

Anche una volta emessa l’omologa, ed in corso di fase esecutiva, i creditori potrebbero comunque chiedere la risoluzione del concordato per inadempimento. 

La situazione è molto delicata.

A parte aver congelato 1,5 Miliardi di debiti (con grave danno per cittadini e imprese), quali azioni concrete sono state fatte in questi 20 mesi dall’inizio del “risanamento”?

Uno degli obiettivi fondamentali del concordato era l’incremento del servizio degli autobus, che nel 2018 doveva segnare almeno un +3% rispetto al 2017. 

Nella realtà il servizio è diminuito e ha segnato un -2,4%. 

La causa è la mancanza di un numero adeguato di autobus. 



Il piano prevedeva l’acquisto di poco più di 600 autobus, e qui sorgono le stranezze. Molte, troppe stranezze. La Sindaca a ottobre 2018 li dà addirittura tutti per già acquistati ed in arrivo, ma è tutt’altro che vero:

  • 320 autobus Diesel: il Comune ci mette i soldi ma lascia fare la gara ad ATAC. Gara deserta. Nel bando non erano richiesti bus corti, di cui invece ATAC ha estremo bisogno. Il Comune a questo punto potrebbe ricorrere ad acquistare direttamente gli autobus, ma non lo fa. Decide di ricorrere a Consip che, a detta di alcuni esperti, ha prezzi poco competitivi, ma non è il solo problema.
  • 58 autobus a metano (CNG) tramite Consip, diventati 227 dopo la gara andata deserta. La Ditta che li deve fornire è in profonda crisi aziendale, ma il Governo ha promesso di salvarla. Il Comune è consapevole dell’azzardo, ma lancia lo stesso l’ordine e costringe ATAC a noleggiare a caro prezzo 108 autobus, tra cui 20 vetture corte che, misteriosamente, ATAC non aveva pensato di acquistare. Per ora sono arrivati solo 38 bus (i bus “bianchi” che il noleggiatore ha acquistato nuovi a tempo di record). Gli altri 70 bus usati da Israele sono ancora in fase di immatricolazione, al momento ferma perché i bus non rispettano la normativa europea sull’inquinamento (sono Euro5). Nota importante: l’acquisto grava sulle casse del Comune, il noleggio sulle casse di ATAC (costo: 10 Milioni per 18 mesi). Noleggio ovviamente fatto in urgenza senza gara.
  • 248 bus Ibridi: ATAC ha pubblicato il bando per l’acquisto di 240 bus ibridi a marzo 2019, presentazione offerte entro il 22/05/2019. Proprio sotto elezioni. Un nuovo azzardo? Vedremo.
I bus da acquistare sono passati da 626 a 467, e nel frattempo il servizio su gomma a gennaio 2019 ha riportato un clamoroso -4,9% rispetto a gennaio 2018.

In tutta questa storia, vedete la reale volontà del Comune di risanare Atac?







Di Mercurio Viaggiatore uno che mal sopporta la falsa manipolazione dei dati, per cui li analizza e li presenta in modo semplice e chiaro, spesso mostrando che il re è nudo. Per informazioni o segnalazioni mercurio@odisseaquotidiana.com






Vuoi muoverti meglio con il trasporto pubblico a Roma?
Rimani informato con il nostro canale Telegram
Roma Trasporti News






Posta un commento

0 Commenti