La gente di Acilia è diversa. “Questi vengono da lontano e voglio rubarci il posto per andare a lavoro”. “Ma signora, siamo come voi?”. “Voi? Ma non lo vedi? Tornatevene a casa”.
La gente di Acilia è diversa. Salgono sul trenino, non hanno sofferto prima, pensiamo, e chiedono solo un po’ di aria condizionata calda come quella di un phon cinese da 5 euro, e uno spazio per giocare a Candy Crush.
La gente di Acilia è diversa. Ma come quelli di Ostia salgono sulla Roma Lido carichi di ambizione verso la meta. Molti provano ad integrarsi. Qualcuno ascolta musica, di quelle tipo reggaeton o trap che fuori esce dalle cuffiette e si ascolta in stereo, gratis, in tutto il vagone, seppur non voluta.
Altri parlano al cellulare con i parenti lontani: “Sono vivo, sono salito”. Si vergognano quasi, sanno che non sono i benvenuti ma vogliono gli stessi nostri diritti.
“Che se ne tornino al paese loro”. “Signora ma che dice? Abitano vicino a noi, siamo tutti fratelli”. “Oh guardi, io non sono razzista eh, però mica è colpa mia se questi so de Acilia”.
Di Lorenzo Nicolini
Vuoi muoverti meglio con il trasporto pubblico a Roma? Rimani informato con il nostro canale Telegram Roma Trasporti News |
0 Commenti