Roma-Lido: Prima i referendum italiani...



Commenti a bordo della Roma-Lido - Insomma, non è vero che sulla Roma-Lido ci si picchia solamente. La rimodulazione delle corse regala sempre spunti di riflessione, in questi giorni la corsa del trenino che porta a Roma diventa un forum sul referendum. Lorenzo la racconta in modo geniale


“Se tenga l’Atac”. “A signò ma che sta addì, se sale a Acilia è piena sempre”. 
“L’Atac è indebitata coi sordi nostra”. 
“Questi fanno o sciopero bianco”. 

Insomma, non è vero che sulla Roma-Lido ci si picchia solamente. La rimodulazione delle corse regala sempre spunti di riflessione.


E tra un “nun se chiudono e porte” detto da un saggio vecchietto e un “mo parto de mille gommitate si entra quarcuno”, detto da una simpatica scolaretta, la corsa del trenino che porta a Roma diventa un forum sul referendum.

“Sì ma poi se pija tutto Cartaggirone”, dice una voce. Non capisco se sia uomo o donna. Siamo troppi. “Pelmeso, pelmeso”, dice una asiatica che prova a scendere a Bernocchi. È rimasta con noi. “Atac melda”. Commenta. 

“Comunque ho letto che l’11 fanno sciopero”. “No, se vota”. “Ao questi sargono dopo e parlano pure, nun sprecate ossigggeno”. Con tre g. L’anidride carbonica offusca le menti.

Arriviamo lentamente a Magliana. Le porte si aprono. Saltiamo fuori. Sembra una scena di National Geographic, di quelle dei documentari sui salmoni. La signora, quella salita a Acilia, ci tiene però a dire la sua “io domenica voto CasaPound. Voi fate quello che cazzo ve pare”. 

Prima i referendum italiani




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