Finchè la scafa va...capitolo 3



La saga del Ponte della Scafa: Parte terza. Ma veniamo ai responsabili e alle colpe del putiferio che da fine Agosto ci accompagnerà per i prossimi mesi.


Le carenze nella manutenzione del ponte, gli allarmi dei tecnici già a partire dal 2016 che sono stati ignorati, come ammesso dagli stessi responsabili di ASTRAL intervenuti al consiglio municipale congiunto di Fiumicino-Ostia il 31 Agosto, rappresentano senza ombra di dubbio una grave colpa per regione Lazio e ASTRAL che però con la chiusura del ponte e la rimozione di 500 tonnellate di asfalto (30cm di "pezze" aggiunte in 40 anni) hanno evitato una tragedia. 

Aggiungiamo i tempi record per la riapertura del ponte a doppio senso di marcia, prevista inizialmente dopo diversi mesi e anticipata al prossimo 24 settembre.




Anche il comune di Roma ha però le sue colpe: c’è il progetto del ponte nuovo e di una bretella di collegamento tra Ostia e l’aeroporto a carico del comune di Roma che da oltre un decennio è stato tenuto in secondo piano, bloccato dal ritrovamento e il salvataggio di due antiche navi romane e che deve ancora superare le verifiche antisismiche e il controllo della presenza di ordigni della seconda guerra mondiale (non ancora partiti). 
Dal campidoglio rassicurano (Linda Meleo, consiglio congiunto Fiumicino-Ostia del 31 Agosto) l'inizio dei lavori nei "primi mesi del 2019", come detto nella precedente puntata, data così approssimativa che riesce ad eguagliare solo il "sereno variabile" delle previsioni meteo. 

Messa la prima pietra, poi, ci vorranno ben 540 giorni di cantiere, che diventeranno quasi sicuramente 5 anni solari (se non di più) tra festività, incidenti vari, stop per mancanza fondi, scioperi, proteste, danni da maltempo, piene ed altri contrattempi.



Altra grave colpa del comune di Roma e del decimo municipio di Ostia e in parte della Regione Lazio è quello di aver tenuto nel cassetto diverse proposte di collegamento tra le sponde del Tevere: i numerosi progetti e richieste di ponti pedonali e ciclopedonali, che in occasione della chiusura del ponte della scafa sarebbero stati di prezioso aiuto, sono rimasti chiusi per anni nei cassetti capitolini. 

A nulla sono valse le numerose manifestazioni negli anni passati di associazioni come Ostiainbici e dei comitati di quartiere: da sempre i 60 km tra il GRA e il Ponte della Scafa hanno rappresentato con il Tevere un confine invalicabile tra Fiumicino e Roma.


(continua...)

Le puntate precedenti:


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