Molte volte ci siamo trovati su un treno fermo in stazione causa "malore" di un passeggero e, visto l'approssimarsi della stagione calda, questa scena rischia di ripetersi spesso, con grande disappunto degli altri utenti. Per cui è necessario spendere qualche parola
Quando c'è un malore a bordo il macchinista va sul posto e si accerta sullo stato del passeggero come primo passo.
In seguito, appurato di che tipo di malore si tratta, chiama il DCT per avvertire che il treno è fermo, perché naturalmente il treno si ferma.
Nel caso il dottore ci fosse, il macchinista deve accertarsi dell'identità chiedendo le credenziali e, qualora l'intervento non bastasse o il medico non ci fosse ed il malore fosse valutato grave, si deve far richiesta di intervento al 118. E se ne aspetta l'arrivo.
È fondamentale capire che il malato non si può spostare per nessun motivo, eccetto che non lo faccia da solo ovviamente, il semplice mancamento si risolve in pochi minuti.
Una volta che il macchinista è sicuro che il malato è in mano a personale paramedico - e comunque in condizioni di sicurezza - il treno può ripartire, si richiama il DCT e a quel punto, solo a quel punto, si riprende la corsa.
- In pratica la procedura è molto semplice:
- Si ferma il treno e si verifica la situazione;
- Se il malore fosse grave si comunica che il treno è fermo;
- Si cerca un medico a bordo;
- Qualora non bastasse si chiama il 118;
- A situazione risolta si riparte
Come si può ben comprendere la procedura è semplice, ma i tempi non sono mai calcolabili. La maggior parte delle volte il malore può essere causato da un mancamento o un attacco di panico - vista la calca - entrambe le cose risolvibili in pochi minuti, ma non è sempre così.
E dovete capire che i macchinisti applicano la procedura non per farci fare tardi, ma per garantire la sicurezza di tutti. Anche la nostra.
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