Con la presentazione delle opere del Pums da presentare al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti entro dicembre, torna alla ribalta il progetto del people moover Jonio-Bufalotta. Se ricordate nel III municipio il Movimento 5 Stelle ne aveva fatto una delle colonne della campagna elettorale - Queste le nostre impressioni
La cronaca è ben nota, con un primo post su facebook l’assessore ai trasporti Meleo
ha annunciato la presentazione del progetto per mercoledì 6 giugno, salvo poi
cancellarlo e ricaricarlo.
Entrambi i post sono stati criticati molto duramente dai cittadini, tanto da costringere l’assessore a non partecipare al tavolo per imprecisati “impegni istituzionali”.
La manifestazione si è comunque tenuta, fortunatamente al di fuori delle sedi istituzionali, concretizzandosi in un duello tra la candidata alla presidenza del municipio Capoccioni e i comitati MetroXRoma e Salviamo la Metro C.
Come è ormai d’uso nella politica romana, alla quale anche il Movimento sembra essersi avvicinato sempre di più, la posizione dei 5 stelle è basata puramente su fatti pretestuosi: per finanziare la metro bisognerebbe cedere cubature ai privati, i tempi di costruzione sarebbero lunghi e incontrollati come con la linea C (come se il neonato Governo “del Cambiamento” non possa né finanziare integralmente l’appalto, né tantomeno gestire la procedura con massima trasparenza).
Entrambi i post sono stati criticati molto duramente dai cittadini, tanto da costringere l’assessore a non partecipare al tavolo per imprecisati “impegni istituzionali”.
La manifestazione si è comunque tenuta, fortunatamente al di fuori delle sedi istituzionali, concretizzandosi in un duello tra la candidata alla presidenza del municipio Capoccioni e i comitati MetroXRoma e Salviamo la Metro C.
Come è ormai d’uso nella politica romana, alla quale anche il Movimento sembra essersi avvicinato sempre di più, la posizione dei 5 stelle è basata puramente su fatti pretestuosi: per finanziare la metro bisognerebbe cedere cubature ai privati, i tempi di costruzione sarebbero lunghi e incontrollati come con la linea C (come se il neonato Governo “del Cambiamento” non possa né finanziare integralmente l’appalto, né tantomeno gestire la procedura con massima trasparenza).
D’altra parte è dalla stessa documentazione caricata sul PUMS
che emerge l’intrinseca insostenibilità del people mover. Per gestire il
minimetro, che avrebbe una vita tecnica di almeno 40 anni, il Comune dovrebbe
sopportare un deficit finanziario annuale di quasi 5 milioni di euro da
ripianare con circa 3 euro per ogni vettura chilometro.
Di contro sulle medesime schede il prolungamento della metropolitana a Casal Monastero valutato con gli stessi parametri porta con sé un rapporto ricavi da biglietto e costi pari al 114%, ovvero un prezioso attivo per le bisognose casse comunali.
Di contro sulle medesime schede il prolungamento della metropolitana a Casal Monastero valutato con gli stessi parametri porta con sé un rapporto ricavi da biglietto e costi pari al 114%, ovvero un prezioso attivo per le bisognose casse comunali.
È chiaro che il trasporto pubblico non possa essere
concepito come un business per il Comune (o chi lo gestisce), ma nei fatti per
trovare un equilibrio finanziario che permetta di chiudere il bilancio in
pareggio è necessario che le linee più prestanti diano la liquidità necessaria
per estendere la rete in periferia, dove i passeggeri sono di meno e i ricavi
estremamente ridotti. Nei fatti Atac,
che è sottoposta in questi giorni al giudizio del concordato, potrà salvarsi
solo se i collegamenti oggi gestiti in maniera improduttiva saranno resi
redditizi attraverso lo shift modale.
Purtroppo questa considerazione di puro buonsenso sembra non
essere pienamente condivisa da movimento 5 stelle romano, che ha inquinato il
PUMS inserendo questo minimetro e la funivia Casalotti-Battistini sostitutiva
della metro A.
Come già ribadito in passato questo blog non ha assunto una
posizione di bastian contrario nei confronti degli impianti a fune: la linea Civilità
del Lavoro-Magliana ad esempio permetterebbe di ricucire due zone oggi
profondamente slacciate a causa del Tevere, operando in un ambito di equilibrio
finanziario.
Da Sferragliamenti dalla Casilina
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