Roma Tpl, ancora caos stipendi


Ai dipendenti del Consorzio di RomaTpl non sono ancora arrivati gli stipendi del mese di marzo, la situazione dovrebbe sbloccarsi - grazie al Comune di Roma che ci ha messo i soldi - in queste ore, ma il problema è strutturale ed ormai la situazione si sta incancrenendo - Giovedì 10 è stata proclamata una giornata di sciopero con lo stop di un centinaio di linee - Elenco in allegato



[ Roma today ] "E' umiliante a 40 anni dover chiedere soldi ai miei genitori o ai miei suoceri nonostante io abbia un lavoro. Tutto per colpa di un'azienda che ormai sistematicamente ha deciso di non pagarci in maniera regolare". 

A parlare è uno dei lavoratori di Roma Tpl in attesa degli stipendi di marzo, ancora una volta in ritardo. "Molti lavoratori non stanno andando a lavoro perché impossibilitati a pagare la benzina", raccontano fonti sindacali a RomaToday.  Una situazione che rischia di esplodere da un momento all'altro con possibili blocchi del servizio. Dal Comune è però partito il bonifico di sei milioni che dovrebbe sbloccare la situazione dopo il primo maggio. 

A mancare però è una soluzione strutturale. Già, perché la convinzione diffusa è che la situazione si ripresenterà perché va avanti così da anni. E nonostante l'arrivo e le promesse del Movimento Cinque Stelle le cose non sembrano migliorare. Il Comune, secondo quanto si apprende, potrebbe intervenire nel pagamento diretto solo dopo un ritardo di 20 giorni. "Sistematicamente però", è il racconto di un sindacalista, "a pochi giorni da questa scadenza arrivano i primi acconti che bloccano la procedura". 


Anche per questo, sperando che nel frattempo gli stipendi vengano pagati, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per il prossimo 10 maggio. A fermarsi saranno le 103 linee di periferie, vale a dire poco meno del 25% del servizio pubblico romano, dato in appalto al privato. "Sì, perché questo è il privato", racconta Daniele Fuligni segretario della Filt Cgil Roma e Lazio, "quello che ci costringe per l'ennesima volta a proclamare uno sciopero. Quello che fa ricadere il proprio rischio di impresa sui lavoratori. Quello che per far quadrare i conti taglia il 20% del servizio. Tutto ciò è ormai intollerabile". 

Così giovedì 10 maggio sarà stop, l'ennesimo in un'azienda i cui lavoratori sono allo stremo. "Le condizioni dei lavoratori sono al limite", racconta ancora Fuligni. "C'è un'esasperazione difficilmente controllabile ed anche se a giugno scadrà l'appalto, l'assegnazione della nuova gara non avverrà prima di un anno e non è giusto che siano i lavoratori a pagare il prezzo di tutto ciò". 

Chi di scioperi ne ha fatti tanti è l'Usb che ribadisce la preoccupazione per una situazione che sta diventando "paradossale". "Da anni", racconta Michele Frullo, "segnaliamo questa vicenda a Comune, Prefettura e alle varie istituzioni. Invece di intervenire, la commissione garanzia scioperi pensa invece a bloccare gli scioperi perché creano disagi. Scioperi che, è bene sottolinearlo, ormai si tengono per chiedere ciò che dovrebbe essere un diritto, ovvero il pagamento degli stipendi. Anche a questo ci ha portato il privato quello che qualcuno vorrebbe portare come modello in tutto il servizio pubblico".


Lo sciopero: Modalità ed orari

Sciopero Giovedì 10 maggio - Proclamata agitazione in RomaTpl.

Dalle 8:30 alle 17:00 e dalle 20:00 a fine servizio a rischio 103 linee di autobus urbane gestite dal consorzio privato.

Regolari reti 
  • Atac (metro, tram, filobus e bus)
  • Cotral (bus extraurbani)
  • Trenitalia (Ferrovie regionali "#FL")

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