La corrispondente nella capitale del quotidiano americano ha elencato i cronici problemi dell’Atac e la difficoltà di spostarsi a causa di “mezzi troppo vecchi e quasi certamente con poca manutenzione”
A questo si aggiungono la tradizione dei passeggeri di non pagare il biglietto e “saltare giu’ quando i rari controllori salgono a bordo”, gli autisti e la loro capacita’ multitasking con il cellulare, e il livello di assenze tra i dipendenti dell’azienda pubblica “che e’ ben oltre la media nazionale”. “Gli autobus sono spesso strapieni, l’aria condizionata funzionante in estate è rara – racconta la giornalista – le donne incinte spesso devono stare in piedi”. Per non parlare delle buche continue nelle strade, i palpeggiatori e i borseggiatori.
“Alla fine della giornata – conclude la giornalista – ho considerato le mie opzioni: avevo già rinunciato alla bici a causa delle buche e della mancanza di piste ciclabili che rendono il tuo viaggio un pericoloso zigzag nel traffico. L’autobus 63 stava viaggiando su una strada deviata verso il mio appartamento e potevo ancora prendere il prossimo se mi fossi precipitata. Invece, ho deciso di giocare sul sicuro, ho aperto una app per un servizio di car-sharing e ho prenotato un’auto”.
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