Flambus, Atac corre ai ripari



Per i romani non è proprio una novità. Ma il bus in fiamme in via del Tritone, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, ha prodotto i suoi effetti nell'azienda di via Prenestina. Per cui Atac ha deciso di correre ai ripari




[ Roma Today ] Atac ha pubblicato lunedì scorso, 14 maggio, un bando per un "accordo quadro relativo alla fornituta ed installazione di impianti automatici di segnalazione e spegnimento incendio nel vano motore". 

Dispositivi, si legge nel capitolato speciale d'appalto, che andranno installati su 397 Mercedes Citaro. Lo stesso modello del bus bruciato nel cuore della città, che circolava per le strade di Roma ormai dal 2004.

Per "l'affidamento della fornitura e dell'installazone" di tali impianti, che avrà durata di due anni, l'azienda di via Prenestina ha messo sul tavolo un milione e 200 mila euro circa. 


Le offerte andranno presentate entro il 19 giugno, anche se è probabile che per l'affidamento definitivo e l'installazione bisognerà attendere ben oltre e con l'estate ormai alle porte, il rischio di surriscaldamento aumenta. 

Una responsabilità che Atac, dopo l'installazione dei dispositivi antincendio, potrà far ricadere sull'affidatario. Nel capitolato è infatti prevista anche una garanzia di 24 mesi "a cura e spese dell'affidatario per tutti i vizi di produzione e di conformità nonché eventuali malfunzionamenti non dovuti alla normale usura di esercizio". 

Intanto ieri il Campidoglio ha annunciato il via libera all'acquisto di una prima tranche di 600 nuovi bus per i quali sono stati stanziati in bilancio 167 milioni di euro. Roma Capitale ha conferito l'incarico ad Atac per operare come stazione appaltante. Si partirà con i primi 320 bus per un importo pari a 98 milioni di euro.“

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