Così, in una nota, Riccardo Magi e Alessandro Capriccioli, rispettivamente segretario di Radicali Italiani e di Radicali Roma.
“Per raccogliere le 33mila firme con cui i cittadini hanno sostenuto la nostra proposta, infatti, sono stati necessari 90 giorni, durante i quali siano stati presenti nelle strade della città coi nostri tavoli e abbiamo chiesto ai romani di firmare, spiegando a ciascuno il significato del quesito – spiegano i due segretari.
Ebbene, per contare quelle firme (operazione evidentemente assai più agevole che raccoglierle una per una) il Comune sta impiegando ad oggi 88 giorni, e al momento non è stato ancora in grado di completare la pratica e rendere così possibile l’indizione del referendum”.
“Invitiamo la Sindaca Raggi a cessare quella che, con ogni evidenza, è una clamorosa presa in giro nei confronti dei romani che hanno sottoscritto la richiesta di referendum – concludono -: e annunciamo che già nelle prossime convocheremo iniziative non violente per denunciare quanto sta accadendo, e per restituire ai cittadini l’esercizio dei diritti che viene loro arbitrariamente negato”.
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