Da settimane le linee A e B della metropolitana viaggiano a
singhiozzo: la causa ufficiale ribadita più volte da Atac è la mancanza di
treni circolanti, ma cosa c’è dietro? Andiamo ad analizzare i fatti.
Il 12 luglio scorso, come ricorderete, si è verificato un
gravissimo incidente alla fermata Termini della linea B. Una signora, rimasta
incastrata tra le porte dell’ultimo vagone, è stata trascinata per diversi
metri riportando gravi lesioni. Da quell’increscioso incidente si sono
sollevati molti dubbi in merito all’efficacia dei sistemi di sicurezza, con
particolare riferimento alla visibilità in cabina.
Come prima risposta Atac sembrerebbe aver disposto la sostituzione massiva
di specchietti retrovisori e parabrezza, con particolare attenzione ai treni
MB100/300 del 1990, i più vecchi circolanti sulla metro B.
Purtroppo, andando avanti con le sostituzioni, sembra che i
nuovi parabrezza presentino fenomeni di sfocatura e sdoppiamento ottico dei
segnali, che il macchinista deve poter adeguatamente interpretare per garantire
una marcia sicura, e siano addirittura peggiori di quelli vecchi. Sugli
MB100/300, nel tentativo di eliminare una calcarizzazione decennale, gli
specchi buoni, sebbene vetusti, sono stati graffiati e danneggiati in maniera
irreparabile (per questa ragione il problema si sta sentendo con più forza
sulla linea blu).
Già ad inizio mese avevamo sollecitato il presidente delle
Commissione Mobilità Stefàno a convocare i vertici Atac per richiedere una
rapida e tempestiva soluzione a questo ed altri problemi della metropolitana B
(il ponte Guido Rocco che limita la velocità a 30 km/h, l’avvallamento del
binario tra Garbatella e Piramide, gli scambi di Castro Pretorio lato
Rebibbia/Jonio per citare qualche esempio), ma la nostra richiesta e il nostro
avvertimento sono caduti nel vuoto.
E come sempre siamo noi pendolari a pagarne le conseguenze.
4 Commenti
Già ci aveva provato la regione Lazio negando i trasferimenti all'Atac
quando almeno 450mila sono i pendolari della regione con Roma, ma questa mancanza di visione del ruolo di una capitale, della sua vivibilità espressa soprattutto da un decente trasporto pubblico urbano e regionale è comune anche allo Stato.
Cosa fare? Sembrerà strano ma credo che tutto sia in mano ai cittadini se credono nella sostenibilità del trasporto pubblico e pretendono dalla politica che li rappresenta adeguati servizi con adeguati investimenti.
Dopodiché il problema vero era legato agli specchietti ed Atac ha solo incasinato le cose per metterci una pezza.