Atac, il pareggio di bilancio ed altre storie fantastiche

ATAC nel 2017 in pareggio. No, non siamo impazziti, è tutto scritto nel Bilancio pubblicato da pochi giorni (pag.166). ATAC prevede per il 2017 il conseguimento del pareggio di bilancio - Mi sa che non ce la farà, ma vediamo come avrebbero dovuto arrivarci








ATAC nel 2017 in pareggio. No, non siamo impazziti, è tutto scritto nel Bilancio pubblicato da pochi giorni (pag.166). 

ATAC prevede per il 2017 il conseguimento del pareggio di bilancio. Le principali azioni riguardano: 

  1. la crescita dei ricavi da Contratto di Servizio con Roma Capitale, determinati da una ripresa della capacità produttiva con aumento dei volumi di servizio di circa il 5,8% rispetto al 2016; 
  2. la crescita dei ricavi da vendita dei titoli di viaggio attraverso il potenziamento dell’attività di verifica e l’ottimizzazione e l’ampliamento della rete di vendita; 
  3. un costo del lavoro sostanzialmente in diminuzione, con un ulteriore recupero di un punto percentuale del tasso di assenteismo; 
  4. la realizzazione di alcune operazioni di dismissione immobiliare (Vittoria, area Cardinal De Luca).

Su questi punti siamo possibilisti ma un po’ scettici. 

La produzione è in costante calo dal 2010, e sempre sotto i livelli programmati (anche nel 2017). Il parco mezzi, specie nel settore di superficie, è caratterizzato da un’elevata età media e da un insufficiente tasso di disponibilità per l’esercizio. 

Il trasporto pubblico risulta quindi poco appetibile rispetto la mobilità privata (auto, scooter), ed i ricavi dalla vendita dei biglietti difficilmente potranno aumentare in maniera sensibile. La lotta all’evasione inoltre si è rivelata finora poco efficace. 

Sul tasso di assenteismo si possono fare previsioni forse solo con gli aruspici. Sulle dismissioni immobiliari ci chiediamo come mai Atac non si sia mossa prima. 

In buona sostanza, senza investimenti, senza l’acquisto di nuovi mezzi, senza fondi per pagare i fornitori, la situazione di Atac difficilmente cambierà, e le ottimistiche prospettive per il futuro, che pure ci piacciono, rimarranno solo buoni propositi.

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