Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile

Recentemente l'assessore alla mobilità Linda Meleo in un post su Facebook ha ribadito che la giunta sta lavorando per il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS per gli amici) e per una programmazione di medio-lungo periodo del trasporto romano del futuro. Vediamone i dettagli e cerchiamo di capire di che si tratta




Di TreninoBlu

Qualche giorno fa l'assessore alla mobilità Linda Meleo in un post su Facebook ha ribadito che la giunta sta lavorando per il PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Vediamolo e facciamo qualche considerazione



L'ammodernamento della Metro A e Metro B è ormai una necessità inderogabile per mantenere in esercizio le prime due linee metro della Capitale, lo dicevamo anche durante la Campagna Elettorale quando pubblicammo Il Trenino dei Desideri e, seguendo i link, troverai le nostre videoopinioni più nel dettaglio.

Altresì trova il nostro pieno sostegno l'ammodernamento della ferrovia a scartamento ridotto Roma-Giardinetti a servizio del quadrante est della Capitale. 

Abbiamo più volte ribadito, anche dal blog Sferragliamenti dalla Casilina, l'importanza di questa infrastruttura su ferro, che potrebbe essere trasformata in una metrotranvia come quella di Cagliari. 

Inoltre, come previsto da questo piano, la ferrovia Roma-Giardinetti dovrà essere prolungata con una diramazione verso Tor Vergata ed un'altra verso la stazione Anagnina della Metro A.

Dal lato "metropolitane" per ora è stato inserito solamente il prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero, che però ancora manca del finanziamento completo. Auspichiamo con forza che anche i prolungamenti della linea C, il completamento della tratta fondamentale Colosseo-Ottaviano, e dalla linea A, da Battistini a Boccea, trovino spazio.

Dal punto di vista tranviario l'assortimento è buono (se si realizzasse anche una sola linea sarebbe una grande risultato), anche se la TVA è prevista nella sola parte Risorgimento-Venezia.

Si tocca anche il tasto dolente del 90, il cui bifilare deve essere prolungato alla stazione Termini, ma non è chiaro lo scopo della linea Ponte Mammolo-Fidene-Sant'Andrea (bisognerebbe mettere il bifilare sul raccordo anulare?) che è un naturale prolungamento della tranvia di viale Palmiro Togliatti Ponte Mammolo-Subaugusta.

E poi ci sono le funivie, che purtroppo nascono per sostituire i prolungamenti delle metropolitane.
Abbiamo già chiarito recentemente che non hanno ragioni di esistere delle posizioni "ideologiche" contro le funivie. 

Tuttavia, questi sistemi di trasporto ettometrici non possono assolutamente emulare l'attrattività e la capacità delle metropolitane.Chi pensa che una funivia si costruisca e si smonti liberamente sbaglia di grosso, visto che servono almeno 50 anni di esercizio per ammortare i costi di costruzione.

Non possiamo aspettare  il 2070 per far uscire le metro A e B fuori dal raccordo anulare. Non vale neanche il discorso "non ci sono soldi" dato che lo stato finanzia, ma ha bisogno di progetti: negli ultimi anni Milano ha costruito due linee metropolitane e relativi prolungamenti, Brescia una linea intera, Napoli sta portando avanti due linee, Catania sta concludendo la sua prima. 

La funivia Magliana invece merita invece un discorso a sè stante, visto che è quella che ha maggiormente senso di esistere. Abbiamo tuttavia ragione di pensare che Tor di Valle a breve sarà un cantiere a cielo aperto e secondo noi l'opzione funivia vada necessariamente confrontata con la possibilità del Ponte dei Congressi (magari con una corsia riservata a bus o ad un eventuale tram) prima di inserirla nel Pums.

In sostanza in generale il piano è ampiamente condivisibile, seppur si trovi in uno stato ancora embrionale, ma necessita di un cambio di paradigma nell'ambito delle metropolitane.

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