Cara Virginia ti scrivo...

Cara Virginia ti scrivo...


Oggi, in questa speciale giornata di inaugurazione del filobus, Trenino Blu ha fatto dono alla Sindaca Virginia Raggi di una lettera che riportiamo, che riportiamo qui di seguito. Ci sono due passaggi fondamentali, oltre al contenuto sul trasporto pubblico. A voi i commenti



Gentile Sindaca Raggi,
ricordo ancora con viva chiarezza quando, in una calda estate del 2010, si avviavano le prime cantierizzazioni del Corridoio della Mobilità.

Avevo 15 anni, frequentavo il liceo Primo Levi, ed ai miei compagni che abitavano al Laurentino 38 dicevo: “vedete…? Tra un paio di anni potrete arrivare velocemente a scuola col filobus!”.
Da allora cominciarono i disagi per la viabilità, in primo luogo pazientemente sopportati, ma poi amplificati dal continuo slittamento del fatidico “fine lavori”.

Alla fine dal liceo ho fatto prima a laurearmi, per un’ironica scelta, proprio con una Tesi sulla filovia.

Forse la più grande mortificazione fu l’inaugurazione, fatta in piena campagna elettorale, dall’allora Sindaco Alemanno: poco più di un chilometro e mezzo di preferenziale senza fili e senza filobus.

Sebbene non sia mai stato tenero con questa Amministrazione, non ho problema a riconoscere il grande lavoro che è stato fatto su questo progetto finito nell’oblio: l’avvio dei filoarticolati sul 90 e sul 60, la costruzione della rampa mancante del ponte, l’elettrificazione dell’ultimo miglio alla stazione Laurentina. A lei, all’assessore Meleo e all’ex presidente della Commissione Mobilità Stefàno vanno onori e i miei più sinceri ringraziamenti.

Purtroppo quest’opera, nascendo in un quadrante dove era prevista la metropolitana, sconta il vizio di non essere pienamente esaustiva della domanda di mobilità. Alla luce di questo fatto, è anzi doveroso che questa Amministrazione riveda i fantasiosi progetti su fune che vorrebbero sostituire le estensioni Battistini-Torrevecchia e Jonio-Bufalotta delle metropolitane A e B.

La triste vicenda di questo filobus ha fatto scuola, che la Storia ci sia Maestra.

Con viva cordialità,

Carlo Andrea Tortorelli


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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Il problema è che qui non c'è da scriverle. C'è da stendere un velo pietoso e basta, possibilmente andandosene via da Roma per chi può farlo, in una città che sia più seria come persone che la grestiscono.