L’introduzione dei bus elettrici doveva nella mente di qualcuno (??) risolvere in bellezza il problema del traffico e della desertificazione del Centro e del Tridentino.
Ma, con oggi, ormai siamo arrivati alla storia dei 3 porcellini e del lupo, che se li voleva mangiare. L’approssimazione e la fretta per 2 di essi (maialini) furono fatali e con poco sforzo il lupo li raggiunse e se li “sbafò”.
Molto simile è la triste realtà dei bus elettrici: uno si bruciò, uno si guastò…E così oggi ore 12 circa la “navetta” SOSTENIBILE PER L’AMBIENTE, ELETTRICA AL 100% (come riportato con sfarzo sul mezzo stesso) si pianta proprio in mezzo a via del Babuino.
Tutti scendono, anche perchè lì è prevista un’apposita fermata (ma dov’è il genio che l’ha programmata e senza misurare l’ampiezza della via?), il bus resta immobile, il conducente sta seduto al suo posto, la carreggiata della strada è meno di un budello, la coda delle auto e dei camioncini arriva ben oltre l’orizzonte e tutto si blocca.
Poi arriva un povero vigile che, tutto sudato, cerca di fare del suo meglio e chiama rinforzi (che non ci sono), e chiede aiuto dentro la sua radio. Nulla.
A questo punto prende una decisione tanto logica quanto temeraria: le auto/camioncini chiudono gli specchietti (e gli autisti, forse anche gli occhi) salgono sul marciapiede e lentamente sfilano via. Il top dell’avventura è il passaggio dei pulmini neri degli NCC…lo sconcerto dei turisti e dei passanti è notevole.
Subito tutti giù dal marciapiede e via come anatrini dietro la mamma/guida attraversano impavidi il Babuino e vanno sull’altro lato. Dove si crea, però, subito una gran confusione. I gruppi si mischiano; tra quelli che vanno verso p.zza di Spagna e quelli diretti a p.zza del Popolo…intanto il vigile continua a chiedere aiuti e miracoli.
Prima della chiusura del sipario sull’ennesima indecenza romana, arriva un nuovo attore: l’omino con cono gelato, guarda un pò la scena, dice delle cose sulla reggenza del Campidoglio, finisce il gelato e proclama: “aoh, ma si lo spignemo tutti nun famo prima”.
Il bus resta dov’è, tanto quella è una delle sue fermate regolari.. E qui finisce commedia tragicomica, perchè, me ne vado per scrivere il pezzo.
Da Radio Colonna
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