Caro Enrico,
la notizia della tua rinuncia all’incarico di Presidente della Commissione Mobilità non mi ha lasciato indifferente. Ho tuttavia voluto prendermi qualche ora di riflessione per capire come e in che termini scriverti questa lettera, che lascio coram populo perché, forse, rispecchia il sentimento di altri tuoi (e)lettori.
Non sono mancati errori, tra tutti le tante promesse al vento (cito i cordoli su via Napoleone III ancora inesistenti), l’inutile teatrino col dimissionario Bruno Rota, la condivisione di taluni post “masticati e rigurgitati” tipici del Movimento, le polemiche con il già morto Partito Democratico.
Il cambiamento per i Trasporti di Roma tarda ad arrivare. “Aspetta il PUMS!”, mi dirai, ma intanto ancora non arrivano bus nuovi, ancora le stazioni Repubblica e Barberini sono chiuse, ancora sostenete la funivia Casalotti-Battistini.
D’altra parte dietro te non c’è mai stato un team brillante, a partire dall’Assessore Meleo che oggi si vanta sulle pagine del Foglio dell’apertura della stazione metro C San Giovanni, per poi liquidare in poche parole la project review della tratta T2 (che, è bene ricordare, non è ancora partita!).
In realtà penso che quel poco che s’è fatto sia, bene o male, per merito tuo: per questo la notizia delle tue dimissioni mi rattrista.
Ti auguro la migliore fortuna per il futuro anche al di fuori di questo mandato, magari in una esperienza civica ben diversa dal 5 stelle.
Noi continueremo ad arrangiare il nostro difficoltoso muoversi in città come abbiamo sempre fatto. Magari il timore del “dopo Stefàno” si rivelerà infondato.
In attesa del futuro, addio e grazie per tutto il pesce*.
Con sincera stima,
Carlo Andrea Tortorelli
[*citazione alla mitica Guida Galattica per Autostoppisti]
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