Quanto guadagna Simioni? Infuria la polemica

Quanto guadagna Simioni? Infuria la polemica


Un altro caso politico di cui non sentivamo il bisogno. Nei giorni scorsi sono trapelate mezzo stampa informazioni sulla retribuzione e soprattutto le spese di "vitto e alloggio" del Direttore Generale di Atac. Il comunicato di Atac e la replica delle opposizioni. Temiamo non finirà qui



In relazioni a dichiarazioni diffuse dalla stampa, Atac precisa in una nota che le retribuzioni annue lorde percepite dal Direttore Generale di Atac, ingegner Paolo Simioni, sono in linea con quanto previsto dalla normativa che regola il limite del trattamento economico del personale pubblico e delle società partecipate fissato in euro 240.000 annui lordi ai sensi dell’articolo 13, comma 1 D. L. n. 66/2014. 

Le eventuali spese oltre il limite sono sostenute direttamente dallo stesso dirigente. Si precisa che la somma indicata nell’articolo a cui fanno riferimento le dichiarazioni di stampa è relativa a quanto rimborsato nell’intero esercizio 2018, comprensivo – fra l’altro – delle spese del mese di dicembre 2017. 

L’importo mensile delle spese è pertanto ampiamente inferiore a 2.000 euro, oltre che all’erroneo valore di 2.700 euro indicato nell’articolo

Da AskaNews

“Lo diciamo da sempre: la trasparenza per i 5 Stelle è solo uno slogan da campagna elettorale, o semplicemente un karma per intortare militanti ed elettori. 

Quanto riportato da ‘Affari Italiani’ secondo cui Simioni dell’Atac, manager plurinominato dalla Raggi, avrebbe speso in 8 mesi quasi 7 mila euro in ‘spese varie di trasporto’ è da far tremare i polsi.

Dopo il danno però c’è anche la beffa, perché a quei 7 mila euro di spostamenti in 8 mesi, qualcosa come circa 1000 euro al mese, nella contabilità dell’Atac compare anche la voce ‘vitto e alloggio’ il cui importo da gennaio 2018 a settembre dello stesso anno supera abbondantemente i 15 mila euro, paramentrando il “costo mensile” del manager a oltre 22 mila euro”. 

E’ quanto dichiarano in una nota congiunta Andrea De Priamo capogruppo in Campidoglio e Fabrizio Ghera capogruppo alla Regione Lazio e candidato alle elezioni europee nel collegio Italia-Centro. Simioni che ricopre insieme le cariche di Presidente, Ad e Dg in Atac, “per cui Fdi presentò un esposto in Procura, è lo stesso della mancata messa in sicurezza delle scale mobili di alcune stazioni della Metro A – aggiungono -. 

Preoccupante la risposta dell’Atac, secondo cui le retribuzioni annue lorde percepite da Simioni sarebbero in linea con quanto previsto dalla normativa che regola il limite del trattamento economico del personale pubblico e delle società partecipate fissato in euro 240.000 annui lordi. 

Patetica, poi, la chiosa dell’azienda per cui ‘se supera il budget pagherà lui’. L’Atac è al collasso e il supernominato del poltronificio grillino si ristora e rifocilla in giro per l’Italia a spese dei romani”, concludono.

Da AskaNews




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