Centro Storico, ecco il minibus elettrico

Centro Storico, ecco il minibus elettrico


Linda Meleo: “E’ tornato a percorrere le strade della nostra città. Dopo i test in deposito, il primo minibus elettrico sta facendo le prove su strada, così da permettere il ripristino della prima linea nel Centro storico”



“Partendo da Piazza del Popolo passerà da Passeggiata di Ripetta e via del Corso per arrivare a piazza Venezia. 

Poi continuerà il percorso salendo verso Trinità dei Monti prima di rientrare sul Corso”.

“Questa linea – ha spiegato Meleo – renderà più rapidi e agevoli gli spostamenti in una delle zone più pregiate e visitate della nostra città: collegamenti più facili e a emissioni zero. 

Abbiamo rimodernato queste vetture a vantaggio di cittadini e turisti”.

“Abbiamo sbloccato una situazione ferma da anni – ha ricordato – affidando i lavori per il completo recupero e manutenzione dei minibus tramite una procedura trasparente”.

“Un intervento importante – ha terminato – che ci consentirà di attivare un’altra linea per il centro storico in estate. 

Una buona notizia per tutta la città e una nuova tappa nel percorso di rilancio del trasporto pubblico che vogliamo portare avanti con determinazione”.

Da TerzoBinario



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2 Commenti

Anonimo ha detto…
Il problema di questo mezzo di trasporto è sostanzialmente uno solo: il costo del conducente, nel senso che, per diminuire quest'ultimo, è necessario aumentarne la produttività. Ne consegue che, se con un solo conducente porto 10 persone, mi costa di più (a pari livello retributivo) che non fargli condurre un mezzo da 250 persone, come un tram ad alta capacità (tipo i "Roma 1" e "Roma 2" in servizio sull'8, per capirci). Ecco perchè veicoli a scarsa capacità di trasporto convengono poco, da un punto di vista puramente economico, nel panorama del trasporto pubblico locale ed urbano. Ormai, in queste aziende di trasporto, l'80% dei costi complessivi sono dovuti alle retribuzioni spettanti al personale, ma questo sembra che qualcuno, a Roma, lo abbia dimenticato. Del resto, non è solo storia recente: il tram "MRS", sempre a Roma, fu progettato dall'ing. Roberto Saglio della allora ATAG (siamo nel 1926) principalmente per un motivo: era un tram monocassa a carrelli avente la stessa capienza di un convoglio motrice-rimorchio entrambi a due assi (da cui l'acronimo "Moto-Rimorchiata Saglio"), ma con una differenza sostanziale: richiedeva due agenti anzichè tre, essendoci un fattorino anche sul rimorchio, cosa che, con la MRS, non serviva più, bastando solo conducente ed un fattorino, quindi due agenti, con relativo risparmio (appunto) dei costi del personale.
Anonimo ha detto…
Con riferimento al precedente commento, vorrei aggiungere che questo tipo di servizi, che sarebbero magari anche validi ed utili, si possono fare quando c'è una situazione economica dell'azienda esercente buona, ma quando si è in una situazione catastrofica come quella romana, bisognerebbe (purtroppo), almeno in una prima fase, rigorosamente tagliare le linee a bassa frequentazione a vantaggio di quelle a domanda medio-alta, almeno finchè non si rimettano le cose a posto. Solo dopo, in un secondo momento, come ciliegina sulla torta, si può pensare a riattivare collegamenti come questi, ma non in una situazione che, come quella attuale appunto, è in estrema difficoltà anche nel garantire efficienza e regolarità a linee importanti.