#MetroForDummies un salto nel passato

Nel corso di questi anni spesso ho avuto a che fare con “nostalgici” che si ricordano di quando esisteva la Termini–Lido, ovvero quando la freccia del mare arrivava nel cuore della città. Mi sembra doveroso pertanto parlare di quella che possiamo definire una metropolitana di Roma “scomparsa”.


copertina



Nel corso di questi anni spesso ho avuto a che fare con “nostalgici” che si ricordano di quando esisteva la Termini–Lido, ovvero quando la freccia del mare arrivava nel cuore della città.

Mi sembra doveroso pertanto parlare di quella che possiamo definire una metropolitana di Roma “scomparsa”.

Per rendere più facile la lettura, data la complessità dell'argomento, questo racconto è stato diviso in due parti:
  1. Concepimento e apertura e caratteristiche
  2. Cause della chiusura e caratteristiche tecniche che impediscono la riapertura
Concepimento, apertura e caratteristiche

All’inizio del secolo scorso si pensava che l’idea di costruire una metropolitana a Roma fosse da rinviare sine die; invece nel 1937 si manifestò la necessità inderogabile di assicurare rapidi trasporti dalla stazione Termini, dove sarebbero scesi viaggiatori provenienti da tutto il mondo, per l'area di "Tre Fontane" che sarebbe divenuta l'Esposizione Universale del 1942. Nacque così l’idea della linea B Termini – Laurentina.
mr
La costruzione di tale metropolitana rientrava però nel più ambizioso progetto di Mussolini di portare Roma al mare.


Rafforzare la Roma – Lido, portando il capolinea alla stazione Termini, avrebbe stimolato la crescita della città lungo la direttrice della ferrovia, come è effettivamente avvenuto nel corso degli anni. 

Fu perciò disposto che la metropolitana dovesse avere le stesse caratteristiche della già esistente ferrovia.

Avere impianti simili da gestire avrebbe comportato notevoli risparmi sulle SSE, che sarebbero state in parte in comune, sui rotabili e sul deposito, tutt’oggi condiviso dalle due linee. 

Vennero perciò adottate la stessa tensione di linea (1500 volt in corrente continua, in breve 1500 Vcc) e la stessa sagoma limite.

Per sagoma limite si intendono le dimensioni massime di altezza e larghezza che devono essere rispettate dai rotabili affinché possano liberamente circolare su una ferrovia. Poiché la sagoma limite scelta era la stessa delle ferrovie FS (3150 mm) la Roma – Lido e la metropolitana vennero entrambe considerate “ferrovie urbane”.

Nel 1956, quando da tempo il regime era caduto, fu quindi attivato il celere servizio Termini – Lido. Questa tratta, servita da treni della metropolitana e della Roma – Lido, partiva dalla attuale banchina direzione Rebibbia per arrivare sino al Lido di Ostia, innestandosi sui binari della ferrovia poco dopo EUR Magliana.

 

#MetroForDummies è una rubrica periodica creata da @iltrenoromalido e @treninoblu che tenta in maniera semplice di spiegare tutto ciò che attiene al mondo metro, in modo da far capire alla maggior parte degli utenti la complessità che ogni mattina affrontano.
Lo scopo principale è che la conoscenza e l’informazione rendano gli utenti più pazienti.

Metro
Se vuoi puoi rileggere tutti gli articoli di #Metro4Dummies, clicca qui. Buona lettura!



Posta un commento

1 Commenti

Marco Boccaccio ha detto…
Io me la ricordo bene. Da bambino andavamo a Ostia prendendo l'85 fino al Colosseo e poi la metro, che fermava nella zona in testa, separata da una transenna con il controllore (il biglietto non era quello urbano e costava di più).