Il disagio di muoversi a Roma

Roma continua ad imperversare nel caos per quanto riguarda i trasporti: disservizi, tratte cancellate, servizi inesistenti. Muoversi nella Capitale, dunque diventa sempre più difficile. E quali sono le conseguenze? Ovviamente traffico ancora più congestionato, romani che trascorrono le loro giornate in fila e qualità dell’aria sempre peggiore. 

Il disagio di muoversi a Roma


Eppure parliamo di un servizio, quello dei trasporti, che dovrebbe essere basilare in ogni grande metropoli che si rispetti, a maggior ragione se parliamo della Capitale d’Italia. Come verrà gestito il più grande evento degli ultimi anni nel 2025? Ovviamente parliamo del Giubileo, un appuntamento che porterà milioni di fedeli da tutto il mondo, ma anche da tutta Italia: ebbene come potranno muoversi in questa (vera e propria) giungla?

Ma andiamo per ordine: come racconta Andrea Castano nel suo blog Odissea Quotidiana, la metro A potrebbe chiudere ad agosto: “L’obiettivo è accelerare sui lavori di sostituzione dell’armamento della tratta Anagnina- Ottaviano – ha spiegato – e guadagnare tempo per avviare i cantieri della tratta Ottaviano- Battistini”.  


L’ipotesi, già paventata poco meno di un mese fa, è stata nuovamente sottolineata nell’ambito della Commissione Mobilità, convocata proprio in seguito ai frequenti guasti della Linea A. “I lavori – ha continuato Castano – erano iniziati a luglio dell’anno scorso e sono giunti a circa un terzo dei 32.154 metri di binario da cambiare. Considerate le dimensioni anguste delle gallerie , è plausibile che il ritmo dei lavori rallenti sulla successiva tratta Colli Albani- Flaminio”.

A questo elemento si aggiunge anche l’urgenza di sostituire l’armamento della tratta Ottaviano-Battistini, intervento che prevede un finanziamento di 31  milioni di euro, attraverso il DPCM Giubileo: considerati questi elementi, dunque, ecco spiegato perché diventa indispensabile chiudere la Metro A ad agosto.

Altro problema, non da poco conto, risulta poi essere ATAC: i numeri parlano chiaro, il 2022 è stato l’anno peggiore in termini di “vetture equivalenti”. Un quadro che genera ancora più rabbia se pensiamo che il Comune ha fatto, invece, il 100%: “Attraverso diversi bonus e qualche subaffido, che vale circa un 3,6% in più, il Comune di Roma non presenta numeri negativi. – ha spiegato ancora Castano – Tra le altre cose, Atac sembrerebbe essere in autogestione. 

Dovrebbe spettare al Comune decidere quanti km l’azienda deve percorrere ogni anno, ma questo spesso si adatta alle capacità di Atac stesso e non alle esigenze dei cittadini. Gli obiettivi, da come abbiamo avuto modo di constatare, sono sempre più al ribasso”.

Di questo passo, quindi, spostarsi a Roma diventerà sempre più difficile e i cittadini, come dimostrano le centinaia di testimonianze, sono sempre più sconfortati. Si parla fin troppo di risparmio energetico, educazione al minor consumo e spreco, tutela dell’ambiente: ma come applicare questi (nobilissimi) principi in una città come Roma?

da Radio Roma TV

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